OPPELN (A. T., 53-54-55)
Città della Germania nell'Alta Slesia, posta a 80 km. ESE. di Breslavia sulla riva destra dell'Oder, a 158 m. s. m. Ha all'incirca pianta rettangolare, e possiede strade larghe e spaziose che si tagliano ad angolo retto. L'industria, assai fiorente in questa città, annovera importanti fabbriche di cemento, di mattoni, di macchine agricole, fonderie di ferro, segherie, saponifici e manifatture di tabacchi. È inoltre assai attivo il commercio del bestiame. La popolazione, che nel 1905 ammontava a 30.769, raggiunse, nel 1925, 41 .507 ab. e, nel 1933, 44.680 ab., per la maggior parte cattolici. Nella città si conserva un castello del sec. XIV, situato nell'isola di Pascheke sull'Oder, e la cappella di S. Adalberto fondata nel 998. È centro ferroviario molto importante per le comunicazioni con Breslavia, Berlino, Cracovia e Bratislava.
Storia. - Oppeln è antica stazione slava, i cui avanzi, recentemente scavati, offrono il solo esempio finora noto di un centro slavo di tipo cittadino. Nella partizione dei principati slesiani del 1163 Oppeln fu assegnata all'Alta Slesia, e a partire dal 1273 fu residenza principesca. Nel 1327 il principe Boleslao si dichiarò vassallo della corona boema, il che fu motivo del passaggio della città sotto dominio boemo nel 1532, all'estinguersi del ramo di Oppeln della dinastia dei Piasti. Da allora in poi rimase in mano agli Asburgo fino alla conquista della Slesia per opera di Federico II nel 1741. Fino dal sec. XIII la città possedeva il diritto germanico, e nel 1327 ebbe quello di Neumarkt (ossia, in sostanza, quello di Magdeburgo). La riforma non penetrò a Oppeln che fino al 1810 ebbe una collegiata, un convento di domenicani e uno di francescani. Nel 1816 divenne sede di distretto della provincia prussiana di Slesia, che nel 1925 fu eretto in provincia a sé (provincia dell'Alta Slesia), con Oppeln come capoluogo.