Templari, ordine dei Ordine religioso-militare creato nel 1119 a Gerusalemme da Ugo di Payns per proteggere coloro che si recavano in pellegrinaggio nella città. I componenti ebbero dapprima il nome di Christi militia e poi, quando s’insediarono nel palazzo reale di Gerusalemme vicino al Tempio di Salomone, militia templi. Confermato nel Concilio di Troyes (1128), e rigidamente organizzato, l’ordine era composto dai cavalieri, che portavano un mantello bianco con croce rossa e potevano possedere castelli, e dagli scudieri, che vestivano di bruno. Potevano essere indifferentemente laici o sacerdoti. A capo di tutti vi era il Magister militiae templi, coadiuvato da siniscalco, maresciallo, gonfaloniere ed elemosiniere. L’ordine si propagò presto, accogliendo in parte lo spirito della riforma cistercense. Si diffuse anche in Europa (specialmente in Francia, Inghilterra, Aragona, Portogallo) e costruì moltissime chiese a somiglianza di quella di Gerusalemme, che ebbero sempre il nome di tempio. I T. si distinsero sui campi di battaglia a Tiberiade (1187), a Gaza (1244), ad Al-Manṣurā (1250), a San Giovanni d’Acri (1291).
Quando i cristiani dovettero abbandonare la Terra Santa, i T. si installarono a Cipro. Con il tempo crebbero di numero e di potenza, facendosi perfino prestatori di denaro a principi e privati. Con l’affluire di tanta ricchezza, acquisita anche attraverso donazioni, lasciti e varie forme di benefici, l’ordine finì con il costituire una temibile potenza economico-politica. I T. furono così cacciati da Federico II prima e poi da Urbano IV dalla Sicilia. In Francia Filippo IV il Bello, ottenuta da Clemente V la soppressione dell’ordine, fece istituire, fra il 1307 e il 1314, un grande processo, facendo arrestare il maestro Jacques de Molay con tutti i cavalieri, condannati poi ad atroci torture e al rogo. Nelle altre parti d’Europa la repressione non fu altrettanto energica: in Inghilterra furono confiscati i loro beni, in Spagna i T. furono assimilati ai cavalieri di Calatrava, in Portogallo si trasformarono nei Cavalieri di Gesù Cristo.