ORTENSIA (Hortensia)
Figlia di Q. Ortensio Ortalo, ebbe, come il padre, doti insigni di eloquenza che trovarono modo di esercitarsi in favore delle matrone romane colpite da un grave tributo per ordine dei triumviri Ottaviano, Antonio e Lepido. Mentre nessuno degli avvocati del tempo osò impugnare pubblicamente la legittimità del provvedimento, O. pronunciò davanti ai triumviri e tra il popolo plaudente un'orazione celebre nell'antichità, ottenendo un notevole sgravio del tributo. Dell'orazione, che ancora Quintiliano (I,1, 6) leggeva, nulla rimane. Fittizia è quella che Appiano introduce nelle sue storie (Bell. civ., IV, 32 e 33).
Bibl.: W. Drumann e P. Groebe, Geschichte Roms, 2ª edizione, III, Lipsia 1906, p. 104.