OSANNA (Hosanna)
Voce ebraica d'acclamazione, passata poi in greco (ὡσαννά), in latino, nella liturgia, e quindi nelle lingue moderne. In ebraico (hōshī‛āh-nnā' "deh, salva!") era un grido di acclamazione e di preghiera (cfr. Salmo CXVII [Volg., CXVIII], 25), e fu rivolto in tal senso dalla folla a Gesù nella sua entrata trionfale in Gerusalemme (Matteo, XXI, 9, 15 e paralleli). È quindi impiegato nella liturgia cristiana, oltre che nel Sanctus della Messa, anche nella domenica delle Palme, che commemora quell'entrata di Gesù; la liturgia giudaica invece l'introdusse nella festività dei Tabernacoli ossia delle Capanne.
Già S. Girolamo (epist. 145, ad Dam.) aveva osservato che la grafia Hosianna, che s'incontra talvolta in latino, è meglio corrispondente all'originale ebraico che non il greco ὡσαννά. La voce è già impiegata in antichissimi documenti cristiani (Didachè, X, 6; Constit. apost., VIII, 13, ecc.). In antiche "sequenze" liturgiche appare anche il verbo oisisannare in accezione sinonima di laudare.