OTTAVIA MINORE (Octavia)
Sorella maggiore di Augusto, essendo nata da G. Ottavio e da Azia.
Nel 54 a. C. era già sposata a G. Claudio Marcello, da cui ebbe due figlie e il giovane Marcello. Dal suo secondo matrimonio col triunviro Antonio, avvenuto nel 40, nacquero le due Antonie ma, nel 32, fu ripudiata dal marito. Morì nell'11 a. C., onorata da Augusto dopo la morte, come lo era stata in vita.
La sua iconografia si basa sull'effigie degli aurei coniati da Antonio nel 38-37, a cui si può affiancare il bel cammeo DeWitte. È generalmente riconosciuta O. M. in una testa di basalto del Louvre, che non è certo un ritratto privato, poiché una copia dello stesso originale, proveniente dallo Egitto, si trova nel museo di Bonn. Quest'opera la raffigura ancora giovane, con la pettinatura venuta di moda al tempo del secondo triunvirato (caratteristica per il largo ciuffo sulla fronte), che è stata appunto detta "all'Ottavia"; le bande dei capelli sulle tempie sono trattate a larghe ondulazioni e la piccola crocchia rotonda è appuntata bassa sulla nuca. Per il modellato classicheggiante e anche per il taglio dell'occhio assai aperto si deve credere che appartenga alla piena età augustea. I tentativi di identificazione della principessa sono stati frequenti, ma incerti e in più di un caso si è in dubbio se una scultura rappresenti O. M. oppure Livia. Sono da segnalarsi le proposte di alcuni studiosi: si è cercato di identificare O. M. nel busto da Velletri al Museo Nazionale Romano, giustamente assegnato all'età del secondo triunvirato, nel quale altri propone di riconoscere Ottavia Maggiore (v.); in un busto già di proprietà Von Bergen a Roma, e in un altro a Oslo, National Galerie; opere tutte all'incirca databili nello stesso periodo, che presentano fra loro affinità stilistiche, ma raffigurano tre diverse persone, mentre nessuna ha caratteri fisionomici tali da poter asserire la concordanza col tipo Louvre-Bonn. Forse sono ancora più lontani il busto della Gliptoteca Ny Carlsberg n. 619 e la testa da Palestrina al Museo Nazionale Romano, a proposito dei quali è stata avanzata la stessa ipotesi, sebbene abbiano carattere di ritratti privati. Ha invece l'apparenza di ritratto imperiale una testa di Cartagine; come quella di Butrinto, con cui presenta una certa somiglianza, questa è stata attribuita sia ad Ottavia che a Livia giovane, nonostante non vi si rintraccino chiaramente le note caratteristiche fisionomiche della sposa di Augusto. Eguale incertezza regna circa due statue: l'Orante con testa-ritratto al Vaticano, Gabinetto delle Maschere, e la Cerere Borghese al Louvre. Sembra certo che esse rappresentino una donna della casa regnante, ma lo stile classicheggiante e l'aulica compostezza dei tratti del volto, le rende pressoché impersonali. Nella Cerere Borghese avremmo (ove si accettasse l'identificazione) una immagine di Ottavia nell'età anziana. È doveroso accennare ad altre proposte riguardanti l'iconografia di lei negli ultimi anni della sua vita; circa la testa da Creta al Museo Nazionale di Atene, è difficile dare un giudizio; interessante è il proposto riconoscimento della principessa in una bella statua ammantata del museo di Napoli, già ascritta dubitativamente a Livia. Sebbene modellata nella plastica classicheggiante del maturo periodo augusteo, l'espressione severa e i lineamenti energici sono resi con piena aderenza all'individualità. Disgraziatamente, sebbene abbia qualche probabilità di essere nel vero, l'ipotesi non ha basi sicure.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, i, Stoccarda 1886, p. 116 ss.; F. Winter, Bildnis der Octavia, in Bonner Jahrbücher, 128, 1923, p. 69 ss.; A. Adriani, Una statua di Ottavia nel Museo Naz. di Napoli, in Boll. d'Arte, XXV, 1931-32, p. 445 ss.; S. Fuchs, Neue Frauenbildnisse der frühen Kaiserzeit, in Die Antike, XIV, 1938, p. 225 ss.; P. E. Arias, Nuovi contributi all'iconografia di Ottavia Minore, in Röm. Mitt., LIV, 1939, p. 76 ss.; R. West, Römische Porträt-Plastik, Monaco 1933, I, p. 106 ss.; M. Marella, Di un ritratto di Ottavia, in Mem. Acc. Linc., III, 1942, p. 31 ss.; V. Poulsen, Studies in Julio-Claudian Iconography, in Acta Archaeologica, XVII, 1946, p. 15 ss.; J. Babelon, Le camée d'Octavie, in Mon. Piot, XLV, 1951, p. 77 ss. Per la "pettinatura all'Ottavia": riassunto della questione e bibl.: D. Faccenna, in Arch. Class., VII, 1955, p. 27 ss.