Neurath, Otto
Filosofo e sociologo austriaco (Vienna 1882 - Oxford 1945). Studiò scienze economiche e sociali, laureandosi nel 1906 a Berlino. Fu tra i maggiori esponenti del positivismo logico (➔) e contribuì alla fondazione del Circolo di Vienna (Wiener Kreis). Dopo il 1930 si impegnò in una vivace polemica con Schlick, di cui rifiutò la tesi secondo cui gli enunciati della scienza, gli unici significanti, si verificano confrontandoli con i dati dell’esperienza. Al «principio di verificazione» di Schlick contrappose il principio secondo cui un enunciato linguistico può essere confrontato solo con altri enunciati, e da questa premessa concluse che la verità di una proposizione viene stabilita esaminando se essa è coerente o meno con il sistema già disponibile di affermazioni scientifiche (Protokollsätze, in Erkenntnis, 1932, trad. it. Sociologia e neopositivismo; Le développement du Cercle de Vienne et l’avenir de l’empirisme logique, 1935, trad. it. Il Circolo di Vienna e l’avvenire dell’empirismo logico). Rifiutò qualsiasi distinzione tra scienze naturali e scienze dello spirito e, occupandosi in partic. di psicologia e sociologia, affermò la tesi del fisicalismo, secondo la quale tutte le asserzioni scientifiche possono e devono essere ricondotte al linguaggio della fisica (Physikalismus, in Scientia, 1931; Soziologie im Physikalismus, in Erkenntnis, 1931, trad. it. in Sociologia e neopositivismo; Empirische Soziologie, 1931; Radikaler Physikalismus und «wirkliche Welt», in Erkenntnis, 1934). Si impegnò in un’intensa attività di divulgatore, sia collaborando regolarmente alla rivista Erkenntnis, organo ufficiale del positivismo logico, sia organizzando una serie di congressi tra il 1929 e il 1939, che favorirono la diffusione delle idee neopositivistiche in Europa. Di origine ebraica, dal 1935 si trasferì in Olanda e dopo l’occupazione tedesca di questo paese passò, nel 1940, in Inghilterra. Nel 1938 fondò, insieme a Carnap e Morris, ed egli stesso coordinò, l’International encyclopaedia of unified science (trad. it. Neopositivismo e unità della scienza), che si proponeva di realizzare il progetto di una unificazione della scienza, accompagnata dalla riduzione dei linguaggi a quello della fisica (Einheitswissenschaft und Psychologie, 1933; Unified science as encyclopedic integration, 1937; Foundations of the social science, 1944). N. cercò di far valere l’impostazione metodologica del positivismo logico nel campo dei problemi etico-politici ed educativi. In politica fu marxista e partecipò a Berlino alla rivolta spartachista e alla costituzione della Repubblica di Weimar (1918); in etica sostenne una morale di tipo eudemonistico (Modern man in the making, 1939). In campo pedagogico diresse l’International foundation for visual education e cercò di realizzare un metodo educativo che, centrato su una didattica visiva, permettesse, oltre al raggiungimento di risultati ottimali in condizioni normali, anche la realizzazione di successi sul piano terapeutico (International picture language, the first rules of isotype, 1936; Basic by isotype, 1937).