BACAREDDA, Ottone
Nato a Cagliari il 20 dic. 1848 e laureato nel 1871 in giurisprudenza nell'università della stessa città, entrò nell'amministrazione delle Dogane, dalla quale si dimise qualche tempo dopo per dedicarsi al giornalismo e agli studi economico-giuridici. Nel 1877 divenne professore incaricato presso la facoltà di giurisprudenza dell'università di Cagliari e nel novembre 1883 venne nominato professore straordinario di diritto commerciale nello stesso ateneo (nomina resa stabile con decreto del 1908). Unitamente all'attività accademica egli esercitò anche quella forense, riscuotendo molti lusinghieri successi.
Ma soprattutto il B. fu per diversi decenni dal 1886 sino alla morte, avvenuta il 26 dic. 1921, una figura di primo piano nella vita pubblica di Cagliari.
Membro dell'Associazione democratica, di tendenza liberale, il B. fu eletto alle elezioni comunali di Cagliari del 1886: divenne assessore e il 9 maggio 1887 fu nominato presidente dell'ospedale civile di Cagliari: Capeggiò poi la lotta politica per le elezioni comunali del novembre 1889, terminata con un grande successo della sua lista. Egli fu eletto sindaco, iniziando una lunga e quasi continua attività, volta a risolvere alcuni importanti problemi della città: al suo nome resta legata la costruzione di molte scuole elementari e superiori, del nuovo palazzo municipale, della rete idrica e delle fognature, e la radicale trasformazione degli impianti di illuminazione. Nel 1900 fu eletto deputato di Cagliari al parlamento, ma dopo tre anni, dimessosi, tornò all'insegnamento presso la università e nel 1905 fu ancora eletto sindaco della città. La sommossa popolare che, provocata dal carovita, scoppiò a Cagliari il 7 maggio 1906, protraendosi con lo sciopero per diversi giomi, costrinse il B. a dimettersi dalla carica: rieletto nell'agosto dello stesso anno, dopo avere in un primo tempo rifiutato il mandato, fu poi costretto ad accettarlo dalle pressanti insistenze degli altri consiglieri. Mantenne da allora tale carica, salvo brevi periodi di interruzione, sino alla morte.
Fra gli scritti di diritto del B. si possono ricordare: La libertà civile nelle legislazioni criminali antiche e moderne (Roma 1882); Elementi di diritto commerciale secondo il Codice di commercio italiano (Cagliari 1883); La donna di fronte alla legge penale (ibid. 387). Scrisse inoltre dei Bozzetti sardi (Cagliari 1881), diverse novelle e racconti, fra cui Cuor di donna (ibid. 1872), Uomo d'onore (ibid. 1873), Roccaspinosa (Genova 1874) e, sui fatti di Cagliari del 1906, Ottantanove cagliaritano (Cagliari 1909); tradusse anche il racconto Colomba di Prosper Mérimée (Cagliari 1873).
Bibl.: G. Borgna, Prof. O. Bacaredda, in Annuario della R. Università di Cagliari, 1920-21 e 1921-22, pp. 159-163; D. Scano, Un grande spirito, in Giornale d'Italia, 22 genn. 1922; S. Ruinas, La Sardegna e i suoi scrittori, Foligno 1927, p. 30 ss.; R. Ciasca, Bibliografia sarda, I,Roma 1931, pp. 115-117; V, ibid. 1934, p. 18; F. Loddo Canepa, I giuristi sardi nel secolo XIX, Cagliari 1938, pp. 17, 71 s., 91; A. Boscolo, I moti del 1906 in Sardegna, Sassari 1948, passim.