Ottone I di Sassonia
Il fondatore della potenza della Germania nel Medioevo
Restauratore del potere imperiale in Europa dopo la dissoluzione dell’Impero carolingio, Ottone I fu il fondatore del Sacro Impero romano-germanico. Incoronato imperatore a Roma nel 962, condizionò fortemente la storia tedesca: fu lui a indirizzare l’interesse strategico verso est contribuendo così alla cristianizzazione delle popolazioni slave ancora pagane. Esercitò la sua supremazia anche in Italia e sul papato
Nato nel 912 e incoronato re di Germania nel 936, Ottone dovette subito fare i conti con le ribellioni e le spinte autonomiste dei grandi signori tedeschi. Dopo la dissoluzione dell’Impero carolingio (Carlomagno), infatti, essi avevano goduto di sempre maggiore libertà ed era necessario ridimensionarne i poteri.
Per rafforzare il potere monarchico Ottone decise di scegliere i suoi più importanti feudatari non tra i membri delle famiglie aristocratiche del regno, come era stato fino ad allora, ma tra i vescovi tedeschi, che diventarono i suoi migliori e più fidati servitori. Terre, contee, palazzi e privilegi furono concessi in dono alla Chiesa tedesca e ai vescovi, che acquistarono un ruolo politico molto importante nella storia di questo paese. La Germania si popolò, così, di principati episcopali, ossia di territori più o meno ampi guidati da un vescovo (in latino episcopus).
Una tappa molto importante nella storia della Germania e dell’Europa fu la vittoria di Ottone a Lechfeld contro gli Ungari (955). Con questa battaglia si concluse il lungo periodo delle invasioni barbariche iniziato nel 4°-5° secolo d.C.: gli Ungari, che con le loro incursioni avevano minacciato l’Europa, si ritirarono a est e abbandonarono i saccheggi. Si stanziarono sulle rive del basso Danubio, si convertirono al cristianesimo e fondarono lo Stato magiaro, entrando progressivamente a far parte della storia europea.
Dopo questa vittoria Ottone, riconosciuto come il salvatore della cristianità, spinse la Germania verso la riconquista dei territori tedeschi dell’Est che gli Slavi avevano occupato. Un po’ alla volta anche le popolazioni slave del Nord-Est dell’Europa (Polacchi, Slovacchi, Cechi) si convertirono al cristianesimo e subirono l’influenza sempre crescente della Germania: fu con Ottone che prese avvio quella spinta migratoria, colonizzatrice e missionaria dei Tedeschi a Est che si sarebbe prolungata per diversi secoli.
Nelle mani di Ottone la Chiesa tedesca diventò un importante strumento di penetrazione politica nelle regioni orientali, come dimostra la fondazione del nuovo arcivescovado di Magdeburgo (968), che serviva da punto d’appoggio nella conversione al cattolicesimo degli Slavi ancora pagani.
Nell’Europa medievale ogni grande potenza statale che si formava, come quella di Carlomagno alla fine dell’8° secolo o quella di Ottone alla metà del 10°, si sentiva inevitabilmente attratta dall’Italia e da Roma. Nel 951 Ottone era intervenuto nella penisola contro re Berengario II, e dopo averlo sconfitto e reso suo vassallo cinse la corona d’Italia a Pavia. Dieci anni più tardi Ottone scese di nuovo nella penisola chiamato da papa Giovanni XII che invocava il suo aiuto contro Berengario. Dopo aver nuovamente sconfitto quest’ultimo, nel 962 Ottone fu incoronato imperatore da Giovanni XII. Nasceva così il Sacro Impero romano-germanico e il destino dell’Italia si univa per secoli a quello della Germania.
Dopo essere stato incoronato imperatore, Ottone intese ribadire la sua supremazia anche sul papa e sulla Chiesa di Roma: con il Privilegium Othonis fu stabilito che il papa non potesse venire eletto senza il consenso dell’imperatore. Poco dopo Ottone depose Giovanni XII, che a suo dire aveva tramato contro di lui, per far eleggere Leone VIII. Al culmine della sua potenza Ottone si spinse più a sud con la speranza di imporsi anche in Italia meridionale, ma la sua espansione fu bloccata dai Bizantini in Puglia. Tornato in Germania, morì nel 973.