ozonosfera
Strato dell’atmosfera (stratosfera), tra ca. 20 e 40 km di altitudine (intervallo variabile con la latitudine), nel quale la presenza di ozono è relativamente alta (alcune ppm) e le cui caratteristiche termiche ne sono largamente influenzate. Nell’ozonosfera, la quasi totalità della radiazione ultravioletta solare, dannosa per le forme di vita terrestri, viene assorbita. In particolare la radiazione ultravioletta di più alta frequenza e più pericolosa (UV-C, UV-B) viene assorbita completamente, mentre quella di frequenza più bassa (UV-A) riesce a raggiungere la superficie terrestre. Il meccanismo chimico di formazione dell’ozono nella stratosfera è stato scoperto negli anni Trenta del XX sec. dal fisico inglese Sidney Chapman. La radiazione ultravioletta scinde le molecole di ossigeno in ossigeno atomico, che a sua volta reagisce con l’ossigeno molecolare formando ozono (O+O2→O3). L’ozono è anch’esso instabile, e sotto l’influsso della luce ultravioletta si scinde in ossigeno atomico e molecolare. In questo modo, si instaura un equilibrio dinamico, noto come ciclo ozono-ossigeno. La presenza di radicali liberi di cloro e bromo, derivanti da composti antropogenici come i clorofluorocarburi (CFC), accelera tramite l’azione catalizzante di questi elementi chimici la dissociazione dell’ozono e ne provoca il depauperamento, in particolare nelle regioni polari. Per combattere questi effetti, a seguito di accordi internazionali (Protocollo di Montreal), la produzione di CFC è stata bandita a partire dal 1996. Il tempo di vita atmosferica di questi composti è tuttavia di 50÷100 anni, pertanto occorreranno ancora alcuni decenni per assistere alla ricostituzione dello strato di ozono primigenio.
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