(gr. Παλλάς)
Epiteto rituale della dea greca Atena come lanciatrice d’asta (gr. πάλλω «scagliare»).
Da P. prese nome il palladio, raffigurazione della dea venerata come protettrice della casa e della città. Era serbato gelosamente nei penetrali della reggia e poi, in età storica, nel tempio a ciò destinato. La sua presenza assicurava la continua vigilanza della dea sulla casa e sulla città, tanto da diffondere la credenza che una città fosse inespugnabile finché lo possedesse. Famoso era il leggendario palladio di Troia, donato da Zeus a Dardano, che Ulisse e Diomede riuscirono a sottrarre. Nell’antica arte greca, il palladio è rappresentato (per lo più su anfore) come la figura di Atena con l’elmo, stante, immobile, con stretta veste talare, scudo levato e lancia in atto di colpire.