• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

PALLIO

di Serafino RICCI - Ugo Enrico PAOLI - * - Enciclopedia Italiana (1935)
  • Condividi

PALLIO

Serafino RICCI
Ugo Enrico PAOLI
*

. Con la parola pallium (dimin. palliolum) i Romani, traducendo genericamente il nome del mantello greco, ἱμάτιον, contrapponevano l'abito forestiero alla toga romana. Il pallio, come la toga, non era un vero abito, ma un soprabito (gr. ἐπίβλαμα) di forma rettangolare (Tertull., De pallio: quadrata iustitia") che si poneva sopra la tunica. Vesti analoghe sono la paenula, la laena e la palla, tutte forme di epiblemata presso i Greci, o di amictus presso i Romani (v. vesti). Le donne, oltre al pallio, usavano spesso il palliolum, o la palla (v.).

Pare che l'uso del pallio venisse dall'Etruria. Oltre all'imatio, si vede usato, p. es. in una pittura di Tarquinia, un pallio fatto come una grande stola o sciarpa, impostata sulle spalle, incrociata poi sul petto, e chiusa alla cintola. Il pallio uso paenula, di stoffa piuttosto oscura, era a forma triangolare con la punta in basso. Forse all'origine etrusca si deve l'uso del pallio, prima dell'introduzione nell'Urbe, da parte degl'istrioni e dei pedagoghi di origine etrusca o greca.

La toga era l'abito nazionale dei Romani, il segno esteriore del diritto di cittadinanza, abito bello e dignitoso, ma scomodo, ingombrante, difficile a mettere e a portare, per cui la gens togata lo vestiva il meno possibile. Scipione il Vecchio soleva cum pallio ambulare (Liv., XXIX, 19), lo stesso faceva Verre, con grande sdegno di Cicerone, e lo sconveniente uso dei Romani di preferire il pallio alla toga continuò anche durante l'impero. Degl'imperatori alcuni, come Augusto, cercarono di ricondurre i Romani all'uso costante della toga, altri furono più tolleranti. Divenuto con Tiberio d'uso distinto, il pallio ebbe grande diffusione per la sua semplicità e comodità, quantunque fosse ritenuto sempre di grado inferiore alla toga. Del resto, come tutte le cose soggette alla moda, tale uso oscillò attraverso i varî periodi secondo il gusto romano; Adriano tollerava che lo portassero i tribuni della plebe, ma non i senatori e i cavalieri, che dovevano presentarsi al pubblico in toga. Mentre al tempo di Commodo il pallio fu il vestito ufficiale per i ludi del circo, sotto Alessandro Severo fu usato da tutti indistintamente, escluse le matrone. Nella lex vestiaria di Teodosio del 382 (Cod. Theod., XIV, 10,1), ai senatori è prescritta la toga; agli officiales il pallio sopra la paenula. Anche quando un cliente andava a trovare il patrono per la salutatio matutina, o lo accompagnava in giro per Roma, doveva portare la toga, non il pallio, indossare il quale sarebbe stata una libertà intollerabile.

Dobbiamo a I. Wilpert le indicazioni precise sull'uso tardo del pallio, che riceve da un participio o da un aggettivo aggiunto la determinazione di questo uso, mentre per sé stesso il termine acquista un significato generale e si applica a ogni pezzo di stoffa, più o meno grande, di forma rettangolare. P. es., c'erano: il pallium contabulatum, specie di sciarpa che si svolge e s'annoda intorno al corpo; il pallium discolor per gli officiales; il pallium sacrum dei dignitarî ecclesiastici.

Riferendosi alla distinzione fra toga e pallium, i Romani chiamarono palliata la commedia che riproduceva usi e modo di vivere dei Greci, togata, la commedia d'ambiente romano.

Per il pallio come veste dei filosofi, e che concede maggiore libertà di gesto e di parola, cfr. Tertulliano, De pallio.

Diminutivo di pallium, il vocabolo palliolum fu usato pure per indicare un cappuccio. Ha particolare valore spregiativo se allude al mantellaccio cencioso portato da alcuni filosofi (cinici e stoici) per ostentazione.

Indipendentemente da questo uso speciale, nel periodo cristiano i sacerdoti sostituiscono il pallium con la paenula, denominata allora anche planeta, donde la nostra voce pianeta.

Nella sua forma odierna il pallio ecclesiastico è un indumento liturgico a guisa di grosso nastro circolare di lana bianca, largo poco più di cm. 5, con due strisce di eguale larghezza che terminano con frange: sulla parte circolare sono cucite quattro croci di seta nera, e altre due sulle due strisce. È portato al collo, e le due strisce pendono rispettivamente sul petto e fra le spalle. È usato, in Occidente, solo dal papa e dagli arcivescovi, e da questi soltanto dopo averne ricevuto formale autorizzazione dalla S. Sede e con parecchie limitazioni di luogo e di tempo. Ora è fabbricato unicamente con la lana di due agnelli, che annualmente sono benedetti a Roma nella basilica di S. Agnese fuori le mura il 21 gennaio (festa di S. Agnese) dall'abate generale dei Canonici regolari lateranensi.

Si hanno documenti della sua esistenza in Occidente fino dal sec. IV, e sembra derivare da una specie di sciarpa elegante che si cominciò a portare sul declinare dell'Impero. Le chiese orientali hanno l'omoforion, come analogo indumento liturgico vescovile.

Bibl.: J. Marquardt, Das Privatleben d. Römer, Lipsia 1886; F. Studniczka, Beiträge z. Gesch. d. altgriech. Tracht, in Abh. d. arch. epigr. Seminars d. Univ., Vienna 1886; Holwerda, Die Tracht arch. Gewandfiguren, in Jahrb. d. deutsch. arch. Instit., XI (1896), p. 19 segg.; L. Heuzey, Hist. d. cost. antique, Parigi 1922; M. Bieber, Griech. Kleidung, Berlino-Lipsia 1928. Per il periodo più tardo: H. Grisar, Das römische Pallium, in Festschr. z. elfhundertjährigen Jub. d. deutsch. Campo Santo in Rom; T. Wilpert, Un cap. di st. del vestiario, in L'arte, I (1898), p. 89 segg.; II (1899), p. 1 segg.

Vedi anche
Quinto Settimio Florente Tertulliano (lat. Quintus Septimius Florens Tertullianus). - Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei più grandi scrittori della letteratura latina, nella ... protodiacono Titolo del cardinale cui spetta di annunciare al popolo il nome del papa subito dopo l’elezione e di imporre il pallio ai metropoliti (o di consegnarlo ai loro procuratori) in nome del papa. Benedétto IX papa Benedétto IX papa. - Teofilatto (m. 1055 circa), figlio di Alberico III, fu fatto papa in età giovanile (secondo alcune fonti all'età circa di 12 anni) dal partito dei Tuscolani nel 1032. Ligio dapprima a Corrado II, che appoggiò contro Ariberto d'Intimiano, si inimicò con Enrico III, distaccando la ... Giovanni X papa Arcivescovo di Ravenna (n. Tossignano - m. 928 circa), fu eletto (914) pontefice forse per l'intervento di Teodora cui una tradizione vuole fosse legato da una relazione. Volitivo, organizzò la lotta contro i Saraceni del Garigliano. Contrappose Berengario I, da lui incoronato imperatore, all'invadenza ...
Tag
  • TRIBUNI DELLA PLEBE
  • ALESSANDRO SEVERO
  • TERTULLIANO
  • TARQUINIA
  • CICERONE
Altri risultati per PALLIO
  • pallio
    Enciclopedia on line
    Religione Nella liturgia romana, insegna d’onore e di giurisdizione riservata al pontefice e agli arcivescovi metropoliti. Consiste in una striscia circolare chiusa, ornata di 6 piccole croci, che si fa passare intorno al collo, con pendente anteriore e posteriore. È tessuto con la lana bianca di due ...
  • pallio
    Dizionario di Storia (2011)
    (lat. pallium «mantello») pallio (lat. pallium «mantello») Striscia di lana da passare intorno al collo, tessuta con la lana bianca di due agnelli benedetti e ornata di sei piccole croci. Il p. è l’insegna liturgica e di giurisdizione riservata al papa e agli arcivescovi metropoliti, per i quali ...
Vocabolario
pàllio
pallio pàllio s. m. [dal lat. pallium, affine a palla2; nel sign. 4, forma italianizzata del lat. scient. pallium]. – 1. Indumento degli antichi Romani, consistente in un telo di forma rettangolare, generalm. bianco, che veniva indossato...
palliare
palliare v. tr. [dal lat. tardo palliare, ricavato dall’agg. palliatus «coperto con un pallio»] (io pàllio, ecc.), letter. – Propriam. (non com.), coprire con un pallio, e più genericam. con un panno, con un velo. Più com. in senso fig.,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali