PALMERINO di Guido
Pittore attivo in Umbria nella prima metà del 14° secolo.P. con la qualifica di pintore è documentato ad Assisi nel 1307; il fatto che appena due anni dopo (4 gennaio 1309) P. Guidi saldasse un debito contratto insieme a Giotto ha permesso di ipotizzare che fosse tra i suoi più stretti collaboratori (Martinelli, 1973). Con ogni probabilità P. partecipò alla decorazione della basilica superiore di S. Francesco, per poi operare, sotto la guida del maestro toscano, nelle cappelle di S. Nicola e della Maddalena della basilica inferiore.P. è stato identificato (Neri Lusanna, 1977; Todini, Zanardi 1980; Todini, 1986; Lunghi, 1994) con il Maestro Espressionista di S. Chiara (v.), figura di spicco tra gli artisti che rielaborarono in maniera autonoma la tradizione pittorica locale alla luce dell'inedita lezione giottesca. Il testo-chiave per la ricostruzione del catalogo del pittore consiste negli affreschi del transetto destro e delle vele della basilica di S. Chiara ad Assisi. Secondo il racconto di uno dei miracoli post mortem di s. Agnese (Vita sororis Agnetis), un tale Palmerius avrebbe eseguito, per grazia ricevuta, un'immagine della santa proprio nella basilica dedicata a s. Chiara; di quest'ultima non è, tuttavia, rimasta traccia, così come di un altro dipinto, raffigurante il Martirio di s. Caterina, rinvenuto, nel secolo scorso, sulle pareti della stessa chiesa e recante la data del 1336 e la firma di Palmerius de Assisio (Lunghi, 1994, p. 227).La pubblicazione di un documento (Lunghi, 1994, pp. 227-228) che testimonia di un Palmerino pictor de Senis residente ad Assisi nel 1299 ha rimesso in discussione anche la presunta origine umbra di Palmerino. Poiché già nel 1301 un Palmerutius Guidi risulta registrato tra i contribuenti del Comune di Gubbio (Neri Lusanna, 1977, p. 32, n. 7), se non si tratta di un caso di omonimia, si può ipotizzare che P., giunto da Siena ad Assisi allo scadere del sec. 13°, si fosse trasferito poco dopo a Gubbio, salvo poi essere richiamato ad Assisi dalle occasioni di lavoro offerte dal cantiere della grande basilica francescana. P. è documentato comunque a Gubbio a partire dal quarto decennio del Trecento, quando magistro Palmerino di magistro Guido risulta tra gli affiliati della confraternita di S. Maria dei Laici (Gubbio, Arch. della Cattedrale, II, 13, c. 12v; Neri Lusanna, 1977, p. 32, n. 7); allo stesso Palmerino pictore fu commissionata, nel 1321, una Maestà per la Salecta Dominorum Consolorum della città, individuata nell'affresco staccato raffigurante la Madonna in trono con il Bambino tra santi (Gubbio, Palazzo Ducale). L'opera è stata attribuita da Manuali (1982) al Maestro della Croce di Gubbio, identificato con P., in alternativa al Maestro Espressionista di S. Chiara, spostando decisamente l'asse della sua vicenda artistica nella città eugubina, alla guida di una bottega condivisa e, forse, ereditata dal figlio Guiduccio Palmerucci, ivi documentato dal 1315 al 1349 (Neri Lusanna, 1977; Lunghi, 1981; 1986b).
Bibl.:
Fonti. - Vita sororis Agnetis, in Chronica XXIV Generalium Ordinis Minorum (Analecta Franciscana, 3), Quaracchi 1897, pp. 173-182: 179.
Letteratura critica. - G. Mazzatinti, Documenti per la storia delle Arti a Gubbio, Archivio storico per le Marche e l'Umbria 3, 1886, pp. 1-47; V. Martinelli, Un documento per Giotto ad Assisi, StArte, 1973, 19, pp. 193-200; E. Neri Lusanna, Percorso di Guiduccio Palmerucci, Paragone 28, 1977, 325, pp. 10-39; F. Todini, B. Zanardi, La pinacoteca comunale di Assisi. Catalogo dei dipinti, Firenze 1980; E. Lunghi, Affreschi del ''Maestro della Santa Chiara'' (e la primitiva decorazione del duomo di Giovanni da Gubbio), Paragone 32, 1981, 381, pp. 59-66; G. Manuali, Aspetti della pittura eugubina del Trecento. Sulle tracce di Palmerino di Guido e di Angelo di Pietro, Esercizi 5, 1982, pp. 5-19; F. Todini, Pittura del Duecento e del Trecento in Umbria e il cantiere di Assisi, in La pittura in Italia. Il Duecento e il Trecento, Milano 1986, II, pp. 375-413; E. Lunghi, s.v. Palmerino di Guido, ivi, 1986a, p. 647; id., s.v. Palmerucci Guiduccio, ivi, 1986b, p. 647; id., La decorazione pittorica della chiesa, in M. Bigaroni, H.R. Meier, E. Lunghi, La basilica di S. Chiara in Assisi, Perugia 1994, pp. 137-282.S. Manacorda