Pseudonimo dello scrittore ucraino Afanasij Jakovlevič Rudčenko (Mirgorod 1849 - Poltava 1920). Ispirandosi alle idee dei movimenti democratici russi e all'opera di T. G. Ševčenko, ha raffigurato nella sua narrativa il destino degli oppressi: P´janycja ("Il beone", 1874); Chiba revut´voly, jak jasla povni? ("Muggiscono forse i buoi quando le mangiatoie sono piene?", 1882). Suo capolavoro è comunemente riconosciuto il romanzo psicologico-sociale Povija ("La passeggiatrice", 1883-84, in redazione più ampia, 1928) caratterizzato da un respiro epico e da un efficace risalto dei caratteri.