Imbriani, Paolo Emilio
Patriota (Napoli 1808 - ivi 1877). Dopo la restaurazione borbonica del marzo 1821 crebbe in esilio a Firenze dove la famiglia aveva seguito il padre Matteo, che era stato deputato al Parlamento napoletano del 1820-21. Tornato a Napoli nel 1831, si dedicò agli studi giuridico-filosofici, storici e letterari e, dopo un periodo di pratica presso lo studio legale di Giuseppe Poerio, si affermò come avvocato. Collaborò al «Progresso» e a «Temi napolitana», scrivendo di letteratura, di etica e soprattutto di filosofia del diritto. Divenuto uno dei maggiori esponenti del liberalismo napoletano, nel 1848 fu chiamato al dicastero dell’Istruzione pubblica nel governo Troya. Costretto all’esilio dalla repressione borbonica, si stabilì a Torino. Nel 1859 si trasferì in Toscana dove insegnò Filosofia del diritto all’università di Pisa. Eletto al Parlamento nella VII legislatura (marzo 1860), tornò a Napoli dopo la caduta del Regno delle Due Sicilie e ottenne l’incarico al ministero dell’Istruzione pubblica durante la luogotenenza. Insegnò Filosofia del diritto e Diritto costituzionale all’università napoletana, di cui fu anche rettore. Senatore dal 1863, fu sindaco della città tra il 1870 e il 1871.