PORTOGHESI, Paolo
Architetto, storico e teorico dell'architettura, nato a Roma il 2 novembre 1931. Laureatosi nel 1957, ha insegnato Storia della critica (1962-66) all'università di Roma, poi Storia dell'architettura (1967-79) al Politecnico di Milano, dove è stato preside della facoltà (1968-76); dal 1982 è professore di ruolo di Storia dell'architettura all'università ''La Sapienza'' di Roma. Dal 1966 è accademico di San Luca, dal 1977 socio dell'Accademia delle Arti di Firenze; ha diretto (1979-82) il settore Architettura della Biennale di Venezia per la quale ha organizzato nel 1980 la famosa Via Novissima, significativa per il rilancio dell'architettura moderna; dal 1983 al 1992 è stato presidente della Biennale di Venezia. Ha fondato e diretto la rivista Controspazio (1969-83); attualmente dirige le riviste Eupalino e Materia. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti per l'attività svolta, ricordiamo il premio IN/Arch per la critica storica; la medaglia d'oro della Fondazione Manzù (1971); il premio Reggia di Caserta (1973); il premio Fregene (1981); la laurea honoris causa dell'università di Losanna (1984); la Legion d'Onore (1985). La sua attività si è svolta parallelamente sui versanti della ricerca storica e della progettazione architettonica, puntando alla reintegrazione della memoria collettiva nella tradizione dell'architettura moderna.
Come storico dell'architettura, P. ha dedicato studi significativi all'opera di architetti antichi e moderni (Guarino Guarini, 1956; Bernardo Vittore, 1965; Borromini, architettura come linguaggio, 1967; Victor Horta, 1969), alla ricostruzione della storia urbana di Roma (Roma barocca, 1966; Roma un'altra città, 1969; Roma del Rinascimento, 1971; L'eclettismo a Roma, 1973), alla storia del gusto del nostro secolo (Album del Liberty, 1975; Album degli anni Venti, 1976; Album degli anni Cinquanta, 1977; Album degli anni Trenta, 1978) e alla polemica sul rinnovamento dell'architettura moderna e sul Post-Modern (Le inibizioni dell'architettura moderna, 1976; Dopo l'architettura moderna, 1980; Postmodern, 1982).
Le maggiori opere d'architettura sono: casa Baldi (Roma, 1959); casa Andreis (Scandriglia, 1963); casa Papanice (Roma, 1967); Istituto tecnico industriale (L'Aquila, 1968); chiesa della Sacra Famiglia (Salerno, 1968); Centro sociale con biblioteca civica (Avezzano, 1969); casa Bevilacqua (Gaeta, 1975); Moschea e Centro culturale islamico (Roma, 1976-91); Centro termale ecoenergetico di Musignano (Canino, 1977); sede dell'Accademia di Belle Arti (L'Aquila, 1978); complesso residenziale Enel (Tarquinia, 1981); case per lo IACP a Milano (Sesto San Giovanni, 1985); studio di fattibilità di riqualificazione urbana (Ferrara, 1987); padiglione termale (Montecatini, 1987); progetto del Parlamento per il Centroamerica (Esquipulas, 1988); Teatro Catanzaro, 1988); Centro di cultura ed arte (Montegiordano, 1988); edifici termali (Nocera Umbra, 1989). Esposizioni sulle sue opere architettoniche si sono avute alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia (1977), al Bauzentrum di Vienna, alla Hochschule für Bildende Kunste di Amburgo, e inoltre a Berlino, Karlsruhe, Bielefeld, Gottinga, Osaka, Kassel, Parigi, New York, San Francisco, Milano e lungo via Giulia a Roma. Vedi tav. f.t.
Bibl.: C. Norberg-Schultz, Alla ricerca dell'architettura perduta, Roma 1975; G. Priori, L'architettura ritrovata, Roma 1985; M. Pisani, Dialogo con Paolo Portoghesi, ivi 1989; Id., La piazza come "luogo degli sguardi", ivi 1990; Id., Paolo Portoghesi. Architetture 1959-1990, Milano 1991; numeri monografici della rivista giapponese A+U e della rivista argentina Summarios.