CLEMENTE X, papa
Emilio Altieri, nato a Roma il 15 luglio 1590 da famiglia antica e illustre, morto il 22 luglio 1676. Cominciò la sua carriera come uditore del nunzio di Polonia nel 1623, poi ebbe il vescovado di Camerino da Urbano VIII. Fu inviato nunzio a Napoli da Innocenzo X, ma, perduto il favore del papa, dovette tornare a Camerino. Passò nunzio in Polonia sotto Alessandro VII e nel 1657 divenne segretario della Congregazione dei Vescovi e Regolari Clemente IX lo fece cardinale il 29 novembre 1669. Eletto papa il 26 aprile 1670, nonostante le sue proteste, dopo un conclave durato cinque mesi, prese il nome di Clemente X. Poiché era l'ultimo della sua stirpe trasmise cognome, stemma e beni al cardinale Paluzzo Paluzzi e a suo fratello Gaspare. Fu il cardinale Paluzzi quello che ebbe nelle mani il potere e non seppe usarne con moderazione; tra l'altro, impose (1674) una gabella sulle merci ch'entravano a Roma pretendendo che la pagassero anche i cardinali e gli ambasciatori. Questi ne mossero lamento; si disputò a lungo sulla faccenda e solo nel luglio 1675 fu data soddisfazione agli ambasciatori. Tutti si accontentarono, meno il duca D'Estrées ambasciatore di Luigi XIV, che con le sue pretese (a riguardo anche del diritto d'asilo, da lui invocato non solo per il suo palazzo, ma per tutto il quartiere vicino), acuì il dissidio tra la Francia e la S. Sede, reso già aspro dalla questione delle regalie, provocato dalle pretese di Luigi XIV, e da altri varî provvedimenti presi dallo stesso re, all'inizio del 1673, in senso ostile alla curia di Roma.
Bibl.: Bullarium Romanum, Torino 1869, XVIII; Guarnacci, Vitae Pontiff. Roman., Roma 1751, p. 2 segg.; G. De Novaes, Storia de' Sommi Pontefici, Roma 1822, IX, p. 206 segg.; G. Sardi, Il card. G. B. Spada e il conclave del 1670, Lucca 1920; M. Dubrel, La cour de Rome et l'extention de la régalie, in Rev. d'hist. de l'église de France, IX (1923), p. 161 segg.