ALGHISI (Algisi), Paris Francesco
Figlio di Antonio e di Margherita Bonvicini, nacque a Brescia il 19 giugno 1666 nella parrocchia dei SS. Nazaro e Celso. Oltre agli studi musicali, iniziati prestissimo sotto la guida di Orazio Polaroli, organista del duomo di Brescia, egli seguì anche gli studi di diritto e di filosofia e nel 1681, assistito dal padre Lucilio Montini beredettino, pronunciò un discorso filosofico nella chiesa dei SS. Faustino e Giovita di Brescia; tale discorso, insieme con un altro tenuto nella chiesa di S. Eufemia, fu da lui dedicato a G. F. Kuen, vescovo e principe di Bressanone (a cui, secondo quanto afferma il Cozzando, egli doveva poi dedicare varie composizioni). Nello stesso anno 1681 l'A. fu chiamato, con altri discepoli del Polaroli, alla cappella della corte di Polonia, dove, però, doveva trattenersi solo un paio d'anni. Tornato a Brescia, vestì l'abito religioso ed entrò nella Congregazione dell'Oratorio. Non abbandonò, tuttavia, l'attività nel campo della musica profana e nel 1690 e 1691 fece rappresentare a Venezia, al teatro SS. Giovanni e Paolo, le sue due opere L'amor di Curzio per la patria e Il trionfo della continenza, su libretti di Giulio Cesare Corradi. Nel 1693 dava alle stampe, presso Canobi di Modena, una raccolta di Sonate da camera a tre, 2 violini e violoncello, o cembalo, op. 1a,da cui si rileva ch'egli era, a quell'epoca, maestro di cappella della Congregazione dell'Oratorio; più tardi, intorno al 1701-1702, fu nominato organista della cattedrale di Brescia (tale carica non risulta ancora dal libretto del suo oratorio Il Transito del glorioso Santo Antonio di Padoa, eseguito a Brescia nella chiesa di S. Francesco il 20 giugno 1700, ma appare già nel libretto dell'oratorio Il Serafino nell'amare e Cherubino nell'intendere, composto dall'A. nel 1703 per la chiesa di S. Domenico di Bologna e rieseguito poi nella stessa chiesa nel 1708). Aggregatosi nel 1706 all'Accademia Filarmonica di Bologna e datosi poi interamente alla vita religiosa, l'A. trascorse a Brescia gli ultimi anni della sua vita, morendo in questa città il 30 (secondo altre fonti il 29) marzo 1733. Per suo volere, una gran parte delle sue opere musicali fu ceduta all'abbazia benedettina di Disentis nei Gnigioni e il resto delle sue composizioni, insieme col suo cembalo, fu lasciato ai padri della Congregazione dell'Oratorio di Brescia.
Dell'A. si ricordano, oltre a quelle già menzionate, le seguenti opere: La mensa bersagliatrice dell'eresia, Brescia 1695; Il disinganno dell'intelletto, ibid. 24 genn. 1701; Il trionfo della sapienza, Bologna 1704; Lite in cielo tra la Sapienza e la Santità per l'incoronazione dell'angelico maestro S. Tomaso d'Aquino, ibid. 1705, tutti oratori. Una cantata manoscritta dell'A., Suaves accentus per soprano, archi e organo, è conservata nella Deutsche Staatsbibliothek di Berlino. Cozzando e Peroni citano inoltre dell'A. le seguenti altre composizioni: 2 oratori, Le piaghe sanate de una ferita, Brescia, Rizzardi, 1689 e Megera delusa, ibid. 1698; un libro di cantate stampate a Bologna e dedicate al principe Ferdinando di Toscana (senz'altre indicazioni, ma certo anteriori al 1694, data di pubblicazione della Libraria del Cozzando, dove esse appaiono citate); musica sacra composta per varie solennità (manoscritta); Divote Canzonette composte in molta parte per le orsoline di Vienna (manoscritte). Varie lettere manoscritte erano in possesso (fine del XVIII sec.) dell'abate Orazio Chiaramonti di Brescia. Una lettera dell'A. al canonico Paolo Gagliardi è stata pubblicata dal citato abate Chiaramonti nella sua Idea dell'orazione, stampata Brescia nel 1783.
Fonti e Bibl.: Bologna, Biblioteca Martini: G. B. Martini, Miscellanea, nis. H/60,c. 60 v.; L. Cozzando, Libreria bresciana, Brescia 1694, p. 288; F. Dalola, Memorie spettanti alla vita del servo di Dio Paris Francesco Alghisi da Brescia, Firenze, Albizzini, s.d. (tale opera contiene anche un ritratto dell'A., inciso); V. Peroni, Biblioteca bresciana, Brescia 1816, I, p. 27; A. Valentini, I musicisti bresciani ed il Teatro Grande, Brescia 1894, p. 3 ss.