Fu creato (1545) da papa Paolo III a favore del figlio Pier Luigi Farnese: le due città furono separate dallo Stato della Chiesa che in cambio ottenne la restituzione di Nepi e Camerino. Ma l’ostilità della nobiltà verso Pier Luigi e le mire del governatore di Milano Ferrante Gonzaga provocarono la congiura del 1547 e l’assassinio del duca. Il ducato restò tuttavia alla famiglia Farnese fino al 1731. Si susseguirono come duchi: Ottavio (1547-86), Alessandro (1586-92), Ranuccio I (1592-1622), Odoardo (1622-46), Ranuccio II (1646-94), Francesco (1694-1727). Estintasi con Antonio (1727-31) la casa Farnese, il ducato passò a Carlo di Borbone, all’Austria (1738), che vi riunì il ducato di Guastalla (1746), e a Filippo, fratello di Carlo (1748). L’avvento del ramo borbonico segnò un mutamento culturale; la tempesta napoleonica travolse Ferdinando (1765-1802) e nel 1808 il ducato passò sotto la sovranità francese. Nel periodo napoleonico J.-J.-R. de Cambacérès e C.-F. Lebrun furono rispettivamente duchi di Parma e di Piacenza, ma senza diritto di sovranità.
Ricostituito il ducato dal Congresso di Vienna nel 1815 con l’aggregazione anche di Guastalla, fu assegnato all’ex imperatrice Maria Luisa, alla cui morte sarebbe ritornato ai Borbone. Nel 1847, Carlo Ludovico di Borbone (Carlo II), infatti, ritornò a Parma e Piacenza ma non a Guastalla, che nel 1843 aveva ceduto al duca di Modena. La crisi del 1848 provocò la creazione di un governo provvisorio, l’espulsione di Carlo II, l’annessione al Piemonte e poi la restaurazione ducale a opera del generale austriaco A. Degenfeld-Schönburg. Nuovamente in rivolta nel marzo 1849, costretto Carlo II all’abdicazione e occupata Parma dal generale A. La Marmora (22 marzo 1849), si ebbe una nuova restaurazione austriaca (5 aprile 1849). Quando Carlo III (1849-54) fu assassinato, essendo bambino il nuovo duca Roberto I, la reggente Maria Luisa di Borbone governò sino allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza. Dopo una temporanea fusione degli Stati parmensi con quelli di Reggio e Modena sotto il dittatore L.C. Farini (18 agosto 1859), un plebiscito sancì l’unione alla monarchia di Vittorio Emanuele II (11 marzo 1860).