Teologo (Parigi 1634 - Amsterdam 1719); direttore (1662) dell'istituzione degli Oratoriani a Parigi, divenne sospetto all'autorità religiosa per alcune note in una sua edizione di san Leone Magno. Di netto orientamento giansenistico fin da allora, Q. nel 1681 fu trasferito a Orléans, poi (1684) allontanato dall'Oratorio. Trasferitosi presso A. Arnauld a Bruxelles, si gettò nella polemica contro gli avversarî del giansenismo, diventando dopo la morte di Arnauld (1694) il capo riconosciuto del movimento. Uscita nel 1693, per iniziativa di L.-A. de Noialles arcivescovo di Parigi, una nuova edizione (col titolo Réflexions morales sur le Nouveau Testament) dell'Abbrégé de la morale de l'Évangile, che Q. aveva pubblicato nel 1671 e poi, per lo straordinario successo, continuamente ripubblicato in forma sempre più ampliata, il libro fu ora per la prima volta attaccato, venendo così le Réflexions a costituire il centro intorno al quale si svolse la seconda fase della controversia giansenista. Nel 1703 i gesuiti ottennero l'arresto di Q., che riuscì però a fuggire ad Amsterdam. Le Réflexions furono condannate come gianseniste da Clemente XI nel 1708; successivamente con la bolla Unigenitus (1713) lo stesso Clemente XI condannava 101 proposizioni estratte dall'opera.