passivita
passività Nel linguaggio dei bilanci, la sezione destra del prospetto di stato patrimoniale, che accoglie i mezzi utilizzati dall’azienda per finanziare la propria attività (➔ anche bilancio ; contabilità). Tali mezzi, sulla base della provenienza, possono essere ricondotti a due distinte categorie: mezzi propri (patrimonio netto) e mezzi di terzi (passivo patrimoniale). Da un punto di vista pragmatico, la sezione delle p. offre un’analisi completa delle fonti di finanziamento, analizzate in duplice prospettiva: quantitativa, quale grandezza misurata nel valore, e qualitativa, quale descrizione delle fonti con cui risultano finanziati i valori iscritti nell’attivo. La dottrina economico-aziendale evidenzia come il patrimonio netto possa essere solo impropriamente considerato parte delle p. in senso proprio, ravvisando la necessità di suddividere la sezione destra dello stato patrimoniale in due distinte parti intitolate, rispettivamente, al patrimonio netto (o semplicemente netto) e alle passività in senso stretto.
Da un punto di vista strutturale, l’articolazione del passivo proposta dal legislatore (art. 2424 c.c.) prevede la suddivisione della sezione a esso intitolata in: macroclassi, individuate da lettere alfabetiche maiuscole; classi, contraddistinte da numeri romani; voci, identificate da numeri arabi. Secondo il suddetto schema, il passivo risulta composto da: patrimonio netto; fondi per rischi e oneri; trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato; debiti; ratei e risconti. ● Nell’attività di riclassificazione dello stato patrimoniale il passivo è articolato in 3 categorie principali: mezzi propri, p. a medio-lungo termine, p. a breve. Le p. a medio-lungo termine ricomprendono tutti i valori del passivo in senso proprio destinati a essere estinti oltre l’esercizio successivo. Le p. a breve rappresentano, di contro, l’insieme delle poste destinate a essere rimborsate entro l’esercizio successivo. Ulteriore categoria sovente utilizzata nelle analisi di bilancio è il passivo permanente costituito dagli elementi del passivo lato sensu destinati a rimanere avvinti all’azienda nel medio-lungo termine, ovvero dalla somma tra mezzi propri e p. consolidate.
A livello internazionale i principi IAS/IFRS (➔ IAS) articolano il passivo in due categorie, utilizzando il criterio corrente/non corrente (IAS 1). L’attribuzione delle voci all’una o altra categoria è effettuata sulla base di un duplice criterio: operativo (relativo alla durata del ciclo operativo) e finanziario (connesso al tempo di pagamento). Le p. correnti comprendono: le p. connesse al ciclo operativo, ovvero debiti di funzionamento, per acconti su commesse, fondi, altri debiti; le p. possedute per la negoziazione (financial liability at fair value) e le p. da estinguersi entro 12 mesi. Lo IAS 1 definisce le p. non correnti a complemento, ovvero come quelle p. che non rientrano nella categoria precedente.