Sociologo (Vienna 1901 - New York 1976). Sostenitore dell'interazione tra teoria e metodo, ha fornito determinanti apporti alla metodologia della ricerca, nel tentativo di estendere metodi quantitativi rigorosi alle scienze umane; di estremo interesse la sua proposta di un'"analisi delle strutture latenti" (latent structure analysis), procedimento complesso per inferire entità non osservabili (per es., atteggiamenti) da entità osservabili (assunte come indicatori). L'impegno nel creare strutture di ricerca nel suo campo di indagine in funzione di un'istituzionalizzazione della disciplina e la notevole mole di ricerche ispirate testimoniano della sua influenza nella sociologia contemporanea. Fra le sue opere: The people's choice (in collab. con B. Berelson e H. Gaudet, 1944) e The language of social research (in collab. con M. Rosenberg, 1955).
Allievo di K. Bühler, collaboratore di M. Horkheimer per i suoi studî sulla famiglia, poi emigrato negli USA (1933) e titolare della cattedra di sociologia presso la Columbia University di New York (1940-62). I suoi contributi di ricerca riguardano essenzialmente gli effetti sociali della disoccupazione, le comunicazioni di massa (specie per quanto attiene al mezzo radiofonico), il comportamento elettorale e l'educazione superiore.
Tra le sue altre pubblicazioni occorre segnalare: Mathematical thinking in social sciences (1954); Personal influence (in collab. con E. Katz, 1955; trad. it. 1968); Qualitative analysis (1972). In italiano sono state inoltre pubblicate due raccolte di saggi: Metodologia e ricerca sociologica: 1948-1954 (1967) e L'analisi empirica nelle scienze sociali: 1955-1968 (1968).