Economista statunitense (n. Long Island 1953). I suoi studi, rivolti soprattutto alla teoria del commercio internazionale e al rapporto fra scambi ed economie di scala, hanno dato avvio al filone della new trade theory. Fortemente critico della politica di Bush, ha analizzato problematiche valutarie, fiscali e dei paesi in via di sviluppo, manifestando notevoli intuizioni sui rischi di crisi finanziaria dell’economia globalizzata. Nell’ottobre 2008 ha ricevuto il Nobel «per la sua analisi dei modelli di commercio e della localizzazione dell’attività economica».
Ha conseguito il Ph.D presso il MIT (1977). Ha insegnato alle univ. di Yale e di Berkeley, al MIT, alla London School of Economics, a Stanford e, dal 2000, è prof. di Economia e di Relazioni Internazionali all'univ. di Princeton. Consulente della Casa Bianca (Council of Economic Advisers) (1982-83) sotto l'amministrazione Reagan, è membro del Gruppo dei Trenta. Ha ottenuto (1991) dall’American Economic Association il riconoscimento John Bates Clark Medal.
Market structure and foreign trade (in collab. con E. Helpman, 1985); Strategic trade policy and the new international economics (1987); Exchange rate instability (1988); Geography and trade (1991); Currencies and crises (1992); Peddling prosperity (1994); Competitiveness (1997); The accidental theories and other dispatches from the dismal science (1998); Currency crises (2000); Fuzzy Math: the essential guide to the Bush tax plan (2001); Microeconomics (con R. Wells, 2004, trad. it. 2005); Macroeconomics (con R. Wells, 2006, trad. it. 2006). Nel 2003 è stata pubblicata una raccolta dei suoi articoli The great unraveling, che contiene una decisa critica alla politica economica statunitense durante l'amministrazione Bush; il successivo saggio The conscience of a liberal (2007, trad. it. 2008) è un'analisi della storia politica ed economica degli Stati Uniti a partire dal secolo scorso, volta a comprendere le ragioni della recente accentuazione del divario tra le classi sociali. Tra gli altri lavori tradotti in italiano va ricordato End this depression now! (2012).