Poeta francese (Sète 1871 - Parigi 1945). Consacrato erede di S. Mallarmé e maestro del simbolismo con La jeune Parque (1917), pubblicò poi diversi titoli, tra cui, Charmes (1922), la sua raccolta più importante.
Di padre corso e madre italiana, studiò legge a Montpellier, dove conobbe P. Louÿs, che ospitò sulla rivista La conque alcune sue poesie d'ispirazione simbolista e lo mise in contatto con Gide e Mallarmé. Una crisi violenta, che lo colse nel 1892 mentre si trovava a Genova, lo indusse a immolare i propri ideali estetici a vantaggio di una conoscenza scientifica, e a rinunciare alla creazione poetica. Trasferitosi a Parigi (1894), lavorò al ministero della guerra e frequentò l'ambiente artistico e letterario, stringendo amicizia con Degas e Renoir e divenendo assiduo di Mallarmé. Fu membro dell'Académie française dal 1923 e prof. al Collège de France.
Pubblicò prose di tormentata e meditata originalità: Introduction à la méthode de Léonard de Vinci (1894), un'introduzione al proprio metodo intellettuale; La soirée avec Monsieur Teste (1896); La conquête allemande (1897; poi col tit. Une conquête méthodique, 1924), in cui annunciava l'espansione dell'economia tedesca. Dopo il ritorno alla poesia con La jeune Parque, frutto di una lunga elaborazione, pubblicò Album de vers anciens (1920), Odes (1920) e Charmes, che include tra l'altro Le cimetière marin, e numerosi saggi: i dialoghi Eupalinos ou l'Architecte e L'âme et la danse (1923); le cinque serie di Variété (1924, 1929, 1936, 1938, 1944); Rhumbs (1926); Analecta (1926); Autres rhumbs (1927); Suite (1930); Tel quel (2 voll., 1941-43), un estratto dei Cahiers, che V. tenne dal 1894 alla morte. Postumi sono usciti, oltre a vari volumi di corrispondenza, il saggio Descartes (1960) e la raccolta dei Cahiers (29 voll., 1957-61).