MATTEUCCI, Pellegrino
Viaggiatore italiano, nato a Ravenna il 13 ottobre 1850, morto a Londra l'8 agosto 1881. Compiuti a Bologna e a Roma gli studî di medicina, l'amore per i viaggi lo mise presto in rapporto con la Società geografica e con il Comitato africano. Fallitogli il proposito di aggregarsi alla spedizione ai laghi equatoriali organizzata dalla Società geografica, accolse l'invito venutogli da R. Gessi (v.), di seguirlo nel viaggio al Caffa per la via del Nilo Azzurro. I due, partiti il 1° ottobre 1877, raggiunsero per Khartum il Fazogli e Fadassi; ma per le ostilità degli abitanti poterono oltrepassare solo di poco il fiume Yabus, e furono obbligati a retrocedere. Rimpatriato, il M., mentre il Gessi ritornava a servizio dell'Egitto, pubblicò un'interessante relazione del viaggio compiuto (Sudan e Gallas, Milano 1877). L'anno seguente fu chiamato dalla Società milanese di esplorazioni commerciali in Africa a dirigere la spedizione che la società medesima inviava allo Scioa con l'intento d'integrare, dal punto di vista commerciale, l'opera che a scopo scientifico vi compiva quella della Società geografica. La spedizione, della quale oltre al M. facevano parte Pippo Vigoni e Gustavo Bianchi (v.), lasciò l'Italia alla fine del 1879; ma durante il viaggio, per le informazioni avute dall'italiano G. Naretti vivente da più anni alla corte del negus Giovanni, sulle mutate condizioni politiche dell'Etiopia, cambiato programma e sbarcata a Massaua, il 14 dicembre moveva di lì per la solita via di Adua verso Debra Tabor, allora residenza del negus Giovanni, che l'accolse amichevolmente e le consentì di spingersi sino al Goggiam ove il Bianchi avrebbe fondato una stazione commerciale. Alla fine di luglio il M. e il Vigoni fecero ritorno a Massaua e quindi in Italia. La relazione del viaggio pubblicata dal M. (In Abissinia, Milano 1880) valse a diffondere in Italia cognizioni ignorate sulla recente storia e sulle condizioni del paese. Concepito il disegno di una spedizione al Uadai dove dopo il Nachtigal nessun europeo era penetrato, accordatosi col principe Giovanni Borghese, e sotto gli auspici della Società geografica, ottenuto il concorso del govemo che consentì ad aggregarle un ufficiale, A. M. Massari, per le determinazioni astronomiche, topografiche e meteorologiche, la spedizione, lasciata Napoli il 5 febbraio 1880, per la via dell'Egitto e di Suakin raggiunse Khartum il 27 marzo, ripartendone il 7 aprile per il Kordafan e il Dar Fur. Ai primi di maggio era sul confine del Uadai, di cui il 29 ottobre raggiungeva la capitale Abescer, quindi, attraverso il Bornu, Kano e poi il Niger ad Egana, discendendone il corso sino ad Akassa ove i viaggiatori pervenivano il 3 luglio 1881. Imbarcatisi poi per Londra, il M. assalito dalle febbri che l'avevano colpito nell'ultima parte del viaggio miseramente soccombeva.
Intorno a questa memorabile traversata dell'Africa si hanno le corrispondenze e le relazioni dei componenti la spedizione, pubblicate nel Boll. della Soc. geogr. ital. (1881). Il diario del M. da Abu Gheren ad Akassa fu pubblicato da G. Dalla Vedova nel XXXVI dell'anzidetto bollettino accompagnato dalla carta-itinerario costruita dallo stesso Dalla Vedova e inserita poi nel volume dei suoi Scritti geografici (Novara 1914).
Bibl.: C. Cesari, Viaggi africani di P. M., Milano 1832.