Termine usato in dermatologia per indicare varie malattie cutanee che hanno come carattere comune la formazione di bolle. Nel p. acuto la malattia ha prognosi molto grave. Il p. congenito è una varietà di epidermolisi bollosa. Il p. cronico volgare (o p. vero) è una grave malattia cutanea, a decorso cronico e lentamente progressivo, caratterizzata da bolle insorgenti su cute apparentemente sana, come pure sulle mucose visibili (specialmente bocca). Le bolle si riproducono incessantemente e rompendosi danno luogo a erosioni. La patogenesi è autoimmunitaria, con formazione di bolle acantolitiche intraepidermiche e presenza di autoanticorpi rivolti sia verso molecole della sostanza intercellulare sia contro antigeni dei vari epiteli. I cortisonici possono, almeno temporaneamente, fare regredire le manifestazioni morbose. I pemfigoidi sono eruzioni cutanee che somigliano al p. volgare, ma che se ne distaccano per eziopatogenesi e per la diversità del decorso. Il p. epidemico dei neonati è una varietà bollosa che colpisce i neonati di 1-2 settimane ed è dovuto all’azione di uno stafilococco coagulasi positivo che elabora una particolare tossina epidermolitica; è facilmente trasmissibile per contatto mediato o immediato e dà luogo perciò talora a piccole epidermie.