pene
Fallo, asta, verga, pisello…
Il pene è l’organo sessuale maschile per eccellenza: una protuberanza cilindrica carnosa di dimensioni e consistenza assai variabili da individuo a individuo e a seconda del suo stato funzionale. È percorso da un canale dal quale esce l’urina, quando la vescica piena si contrae, e da cui viene espulso il liquido seminale contenente gli spermatozoi, durante l’atto sessuale
Mai un organo del corpo umano ha visto affibbiarsi da sempre così tanti nomi, emulato in questo senso, e tuttavia mai raggiunto, dall’organo genitale esterno femminile, la vagina. Ciò si può chiaramente cogliere in un celebre sonetto composto dal poeta dialettale romano Giuseppe Gioacchino Belli (19° secolo), nel quale sono citate addirittura cinquanta denominazioni, e ne esistono ancora molte altre: «Er cazzo se po’ ddì rradica, uscello/ ciscio, nerbo, tortore, pennaiolo/ pezzo de carne, manico, scetrolo/ asperge, cucuzzola e stennarello».
La parte esterna. La parte esterna sporge davanti al pube ed è costituita da un corpo cilindrico e da un’estremità conica chiamata glande, separata dal corpo da un solco orizzontale (v. fig.). La pelle che ricopre il corpo del pene è sottile, scorrevole e ricca di terminazioni nervose, e si prolunga a ricoprire totalmente o parzialmente il glande, come un cappuccio (il prepuzio).
In alcuni paesi, in particolari situazioni medico-sanitarie e nella tradizione di alcune fedi religiose (per esempio di quella ebraica), la pelle del prepuzio viene tagliata poco dopo la nascita, lasciando il glande scoperto (circoncisione). All’estremità del glande c’è un orifizio: è lo sbocco esterno di un canale, l’uretra, che origina nella vescica da cui raccoglie l’urina e che poi percorre il pene nella sua lunghezza.
La parte interna. La parte interna del pene origina poco sotto la vescica, con cui comunica attraverso l’uretra. Sotto la vescica l’uretra è circondata da una ghiandola, la prostata, che riversa in essa le sostanze che produce. Nell’uretra sboccano due piccoli canali provenienti dai testicoli che in quel tratto hanno il nome di dotti eiaculatori e che, al momento dell’orgasmo sessuale (cioè del massimo eccitamento), scaricano nell’uretra gli spermatozoi. Questi, una volta usciti dall’orifizio esterno dell’uretra (eiaculazione), si riversano nella vagina, ‘gareggiando’ nella fecondazione della cellula uovo nel canale che collega l’utero con l’ovaio.
Il pene, un organo presente nella maggior parte dei mammiferi e in tutto il regno animale (dai vermi platelminti alle tartarughe), ha una caratteristica del tutto particolare: è un organo erettile. Normalmente è un cilindro carnoso flaccido ma durante l’eccitamento sessuale si drizza, cioè si distende e si irrigidisce, allungandosi e ingrossandosi, così che il glande non è più coperto dal prepuzio. Ciò gli consente di penetrare più facilmente nella vagina e di effettuare una fecondazione interna, con notevole risparmio di spermatozoi rispetto a specie animali, come i pesci, in cui essa avviene nell’ambiente acquatico (fecondazione esterna).
La capacità erettile del pene è dovuta alla sua conformazione. Infatti, è costituito in gran parte da un tessuto chiamato cavernoso: il sangue scorre in vasi che hanno una serie di dilatazioni (caverne) in parte comunicanti; durante l’eccitamento sessuale il flusso di sangue aumenta e nello stesso tempo il tessuto spugnoso alla base del pene si ingrossa e ostacola il deflusso di sangue dalle vene, facendo aumentare la pressione all’interno dell’organo e quindi irrigidendolo. È un po’ come gonfiare la gomma di una bicicletta: se la valvola è chiusa la pressione dell’aria aumenta e la gomma si irrigidisce.
Un pene più lungo conferisce al suo possessore maggiore virilità o mascolinità? Questa ‘leggenda’ ha ispirato centinaia di barzellette e ha creato non pochi complessi. Non esiste tuttavia niente di più falso. Le dimensioni ‘normali’ del pene sono assai variabili senza che vi siano variazioni né nella capacità di procreare né in quella di provare piacere o darne alla donna durante l’atto sessuale. Inoltre, la dimensione del pene deve essere valutata durante l’erezione, perché spesso peni che sembrano piccoli a riposo hanno un’elevata capacità di espansione, mentre al contrario peni che a riposo paiono grandi non si allungano ulteriormente durante l’erezione.