PERIECI (Περίοικοι, Perioeci)
Elemento dello stato spartano. I Perieci, come dice il loro nome, erano gli abitanti delle comunità della Laconia e della Messenia "circostanti" ai territorî in diretto possesso degli Spartani di pieno diritto, cioè degli Spartiati. Anche l'isola di Citera apparteneva alla zona dei Perieci. Le comunità dei Perieci erano ufficialmente chiamate città (πόλεις), ma in realtà erano di solito piccoli villaggi privi di qualsiasi fortificazione. Tali "città" erano dunque legate a Sparta da un vincolo di dipendenza, conseguente evidentemente per lo più alla loro sconfitta in guerra e alla loro forzata inserzione nello stato spartano. Tale dipendenza si palesava in questi punti principali: 1. divieto di ogni politica estera autonoma. Sparta è rappresentante ipso iure delle città perieciche nei loro rapporti con altre potenze. Se queste città perieciche avevano, prima della loro entrata nello stato spartano, particolari vincoli, in essi sottentra a rappresentante Sparta: così essa rappresenta Prasie nell'Amfizionia di Calauria. 2. Controllo dell'amministrazione interna delle città ed eventualmente loro presidio da parte di Sparta. Ciò è sicuramente attestato per Citera, a cui ogni anno Sparta destinava un Cytherodices; ma è assai probabile che i venti armosti di cui ci parlano talune fonti come funzionarî regolari di Sparta non siano altro che i soprintendenti alle città perieciche raggruppate in venti distretti. 3. Obbligo al servizio militare nello stato spartano, sia come opliti per i forniti di censo sufficiente, sia come ausiliarî.
S'intende che l'ordinamento dei Perieci nell'esercito spartano variò con il mutare delle condizioni sociali e demografiche di Sparta. Mentre ancora durante le guerre persiane gli opliti forniti dai Perieci erano in corpi separati, già durante la guerra del Peloponneso dovettero essere conglobati nei corpi degli Spartiati. E nella battaglia di Leuttra (371 a. C.) la maggior parte degli opliti era data dai Perieci. Anche nella flotta i Perieci avevano una parte importante, sia perché contribuivano nell'allestirla, sia perché vi s'imbarcavano come marinai o sorveglianti. I Perieci non avevano vincoli personali: vivevano come agricoltori e più spesso come commercianti e avevano anzi in mano il commercio dello stato spartano. È stato sostenuto da U. Kahrstedt (v. bibl.) che le città dei Perieci erano dipendenti non dallo stato spartano, ma dal re direttamente, e quindi avevano un'unione personale con Sparta. Ciò è storicamente poco comprensibile, perché i re non ebbero mai in Sparta altra forza di conquista che quella messa a loro disposizione dallo stato, e poi si fonda solo su un passo di Tucidide (V, 54, 1-2), che dimostra invece che ancora al tempo della guerra del Peloponneso il re aveva verso le città perieciche un'autorità nel fare le leve di soldati che verso Sparta gli era stata tolta nella progressiva diminuzione del suo potere. Vero è solo che i re spartani possedevano vaste tenute come beni della corona nel territorio dei Perieci. La periecia durò fino al dominio romano, nonostante le ribellioni gravi, soprattutto quando al tempo di Epaminonda (370-62 a. C.) i Tebani favorirono il distacco di alcune zone dallo stato spartano (per l'estensione del territorio dei Perieci e le sue vicende v. sparta).
Bibl.: B. Niese, Neue Beiträge zur Geschichte und Landeskunde Lakedämons, in Nachrichten d. götting. Gesellsch. d. Wissensch., 1906, p. 101 segg.; U. Kahrstedt, Griechisches Staatsrecht, I, Gottinga 1922, p. 70 segg.; Busolt-Swoboda, Griechische Staatskunde, II, 2ª ed., Monaco 1926, p. 663 segg.; V. Ehrenberg, Spartiaten und Lakedaimonier, in Hermes, LIX (1924), p. 50 segg.; A. Momigliano, Il re di Sparta e le leve dei Perieci, in Athenaeum, n. s., XII (1934).