pesci luna, palla e san Pietro
Bizzarie del mare
Pesce luna e pesce palla appartengono all’ordine dei Tetraodontiformi e costituiscono un piccolo gruppo di pesci dall’aspetto stravagante: il primo può pesare più di una tonnellata e ha l’aspetto di un enorme disco, il secondo è capace di gonfiarsi come una sfera. Invece il pesce san Pietro, anch’esso piuttosto stravagante, appartiene all’ordine degli Zeiformi ed è legato a una curiosa leggenda
Il pesce luna (Mola mola) può raggiungere la lunghezza di 3 m e il peso di 1,5 t. Appartiene all’ordine dei Tetraodontiformi e alla famiglia dei Molidi. Il nome pesce luna (e quello inglese sunfish, «pesce sole») derivano dalla forma del corpo, lateralmente compresso e con un profilo arrotondato. Occhi e bocca sono piccoli rispetto alla mole corporea dell’animale. La pelle è grigio-bruna con riflessi argentei, molto spessa e rivestita di minuscole squame dentellate, che la rendono ruvida al tatto. Si dice che la sua pelle sia talmente dura da resistere a pallottole calibro 12!
Le pinne pettorali sono poco sviluppate e poste lateralmente, dietro gli occhi. Invece, la pinna dorsale e quella anale sono allungate, verticali e simmetriche tra loro, posteriormente fuse con la pinna anale, che è corta e arrotondata. È un pesce pelagico (cioè che vive in mare aperto) che si trova fino a 350 m di profondità e si nutre di invertebrati. Talvolta sporge in superficie con la pinna dorsale e viene scambiato per uno squalo. È estremamente fecondo: una femmina di 150 cm depone 300 milioni di uova! Il pesce luna è cosmopolita, frequente nel Mediterraneo ma di scarsa importanza commerciale per via delle sue carni scadenti.
Pesce palla è un nome generico che viene attribuito a circa 120 specie di Tetraodontiformi, che costituiscono la famiglia dei Tetraodontidi. I pesci di questa famiglia sono diffusi soprattutto nella fascia tropicale e sono capaci di gonfiarsi di aria o di acqua, assumendo un aspetto sferico. In questo modo sembrano più grossi di quello che sono e ingannano i predatori. Molte specie possiedono squame spinose sul ventre. Altra loro caratteristica, da cui il nome della famiglia, è quella di avere i denti fusi a formare quattro piastre dentarie, due superiori e due inferiori, visibili anche dall’esterno. L’alimentazione è costituita soprattutto da madrepore e altri Antozoi che il pesce palla macina con la bocca piccola ma robusta.
Nel Mediterraneo si trova comunemente il capolepre (Lagocephalus lagocephalus) lungo 50 cm, ma alcune specie tropicali possono occasionalmente passare lo stretto di Gibilterra o il canale di Suez. Molti pesci palla contengono sostanze velenose, mortali anche per l’uomo. Ciò nonostante, occupano un ruolo importante nella cucina tradizionale giapponese. Prima di essere mangiati, vengono trattati con tecniche che eliminano almeno in parte il veleno. I Giapponesi sono coscienti del pericolo che corrono ma ritengono che mangiare il fugu (tale è il nome in giapponese) rappresenti un gesto di coraggio e di orgoglio nazionale. Nel 1977, una partita di code di pesci palla arrivò in Italia e venne spacciata per code di rana pescatrice, un pesce dell’ordine dei Lofiformi: diverse persone furono ricoverate per intossicazione.
L’ordine degli Zeiformi è rappresentato da due sole specie nel Mediterraneo: il pesce san Pietro (Zeus faber) e il pesce cinghiale (Capros aper). Entrambi possiedono un corpo lateralmente compresso, la pinna dorsale anteriore e quelle ventrali fornite di lunghi raggi spiniformi. Nel pesce san Pietro (50 cm di lunghezza, 6 kg di peso), le membrane della pinna dorsale si prolungano formando filamenti, più lunghi dei raggi. Il colore è grigio-bruno, con una grande macchia scura rotonda su ciascun fianco: la leggenda vuole che si tratti dell’impronta delle dita di s. Pietro pescatore. Non è un nuotatore veloce ma si muove a scatti e ha una grande bocca protrattile. In questo modo riesce a catturare altri pesci grazie al profilo appiattito che gli consente di avvicinarsi alle prede senza essere visto. Vive nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale ed è molto apprezzato per le sue carni.