Rivoluzionario anarchico russo (Mosca 1842 - Dmitrov, Mosca, 1921). Come geografo, compì viaggi scientifici in Siberia e in Manciuria (1862-67), studiando in particolare i periodi glaciali. Nel 1872 si recò in Svizzera e in Belgio, dove ebbe contatti con esponenti del movimento operaio internazionale e abbandonò il liberalismo per l'anarchismo. Arrestato in Russia (1874), si rifugiò all'estero, dove fu più volte imprigionato ed espulso e divenne, di fatto, il continuatore delle idee di M. A. Bakunin. Stabilitosi in Inghilterra (1886), K. elaborò le teorie anarchiche di un comunismo libertario concepito su basi solidaristiche e federalistiche. Rientrato in Russia (1917), si oppose al potere sovietico in nome dei suoi ideali anarchici, rivolti alla distruzione dello stato e contrarî, quindi, alla dittatura del partito bolscevico. Fra le opere si ricordano: Paroles d'un révolté (1884; trad. it. 1885); La conquête du pain (1888; trad. it. 1948); L'anarchie, sa philosophie, son idéal (1896); Memoirs of a revolutionist (1899; trad. it. 1952); Reči revoljucionera ("Discorsi di un rivoluzionario", 1906).