Urano, pianeta
Il primo pianeta scoperto con il telescopio
Molto più grande della Terra, ma da essa davvero lontano, Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare. Difficilissimo da vedere a occhio nudo, è un regno di rocce, ghiacci e nubi. È stato individuato sul finire del Settecento dal musicista e astronomo William Herschel grazie a un telescopio di sua costruzione
Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare. Si trova dopo Saturno e completa la sua orbita attorno al Sole in 84 anni. Il diametro medio di Urano è quattro volte maggiore di quello della Terra, ma Urano è talmente lontano dal nostro pianeta che non è molto facile vederlo a occhio nudo. Ha una massa di 87 mila miliardi di miliardi di tonnellate (8,7 x 1028 g), pari a 14 volte e mezzo quella della Terra, e come Saturno presenta diversi anelli, seppure molto più tenui. È composto principalmente da roccia e ghiaccio e ha una densità media piuttosto bassa, pari a circa 1,3 g/cm2. Urano ha una caratteristica tutta sua: l’equatore del pianeta è molto inclinato rispetto al piano dell’orbita, tanto che la sua rotazione appare, come quella di Venere, retrograda (da est a ovest, mentre gli altri pianeti del Sistema Solare si spostano da ovest a est). Urano ha una ventina di satelliti e, a differenza degli altri corpi del Sistema Solare che hanno nomi tratti dalla mitologia classica, i satelliti di Urano richiamano i personaggi delle opere di William Shakespeare e Alexander Pope.
Urano è stato raggiunto fino a oggi da una sola sonda spaziale, il Voyager 2, che l’ha sorvolato il 24 gennaio 1986; negli ultimi anni il telescopio spaziale Hubble e i grandi telescopi a terra hanno permesso di studiarlo in modo sistematico.
L’atmosfera di Urano, spessa 7.600 km, è composta per l’83% di idrogeno, per il 15% di elio e per il 2% di metano, con tracce di altri idrocarburi. Come su Giove e Saturno, anche su Urano ci sono nuvole, probabilmente formate da cristalli di metano, spinte da forti venti, che soffiano a gran velocità (da 140 fino a 570 km/h). Dallo spazio Urano appare di colore azzurro. Le molecole di metano presenti nell’alta atmosfera, infatti, assorbono la componente rossa della luce e riflettono quella blu dando al pianeta la caratteristica colorazione. La temperatura media sulla superficie di Urano è molto bassa, inferiore a -200 °C, e non subisce variazioni apprezzabili da una stagione all’altra.
Nel 1781, scrutando le stelle con un telescopio, il tedesco William Herschel individuò un pianeta fino ad allora sconosciuto, appunto Urano. Herschel in realtà non era un astronomo, ma un musicista professionista di Hannover trasferitosi in Inghilterra e appassionato di osservazioni celesti. Costruiva telescopi per diletto e proprio con uno di questi strumenti riuscì a scorgere il pianeta mentre redigeva una rassegna sistematica degli oggetti celesti. Herschel individuò un corpo che sembrava avere la forma di un disco e che si muoveva sensibilmente tra le stelle nel corso dei giorni: inizialmente pensò che si trattasse di una cometa, ma ben presto capì che quell’insolito oggetto era un pianeta, il primo non visibile a occhio nudo. Herschel chiamò quel corpo celeste Georgium Sidus («astro georgiano») in onore di re Giorgio III d’Inghilterra; altri lo chiamarono invece Herschel in omaggio al suo scopritore. Il nome Urano fu proposto per la prima volta nel 1850 come richiamo a Urano, la divinità della mitologia greca.
La luminosità di Urano è al limite inferiore di quella che l’occhio umano può cogliere in cieli limpidi e senza luci artificiali; nel periodo dell’opposizione, quando Urano è alla minima distanza dalla Terra, la luminosità si accresce un po’. In queste circostanze e in situazioni ottimali, del tutto prive di inquinamento luminoso, si può provare a individuarlo a occhio nudo. In generale, per osservare il pianeta serve però un binocolo o un piccolo telescopio, ma anche usando potenti strumenti ottici, Urano rimane all’osservazione sempre un piccolo e pallido disco privo di dettagli.