Sistema Solare
La nostra porzione di Universo
Il Sistema Solare, nato quattro miliardi e mezzo di anni fa da una nube di gas e polveri in rotazione, si estende per oltre sei miliardi di chilometri. È formato dal Sole e dai corpi che gravitano attorno a esso: si tratta dei pianeti a noi familiari – Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone – e dei loro satelliti, degli asteroidi, dei pianetini e delle comete
Il Sistema Solare è formato dal Sole, da nove pianeti ‘ufficiali’ – un decimo è ancora controverso – e dai loro satelliti, da asteroidi e pianetini, da comete e da minuscoli granelli di polvere.
I pianeti possono essere divisi in due grandi categorie: i pianeti terrestri (o interni) e i pianeti giganti (o esterni). I pianeti di tipo terrestre sono Mercurio, Venere, la Terra e Marte. Sono i più vicini al Sole, hanno piccole dimensioni, massa ridotta, densità elevata, pochi satelliti naturali e nessun anello.
I pianeti giganti – Giove, Saturno, Urano e Nettuno – si trovano a grande distanza dal Sole; sono molto grandi ma poco densi; risultano privi di una superficie solida e di un’atmosfera molto estesa, hanno numerosi satelliti e presentano un sistema di anelli.
Plutone resta escluso da questa classificazione: piccolo e poco denso, è difficilmente assimilabile sia alla prima sia alla seconda categoria. Va forse aggiunto ai componenti del Sistema Solare anche il pianeta Sedna, solo recentemente individuato dagli astronomi.
Tra Marte e Giove esiste una fascia di asteroidi e pianetini: il più grande è Cerere, con un diametro di alcune migliaia di chilometri; gli altri, invece, sono molto più piccoli e messi tutti insieme avrebbero un diametro totale appena doppio di quello di Cerere.
L’estensione complessiva del Sistema Solare è di circa 6 miliardi di chilometri, pari a circa 39 UA (l’abbreviazione UA indica l’unità astronomica, pari a circa 150.000.000 km, la distanza media tra la Terra e il Sole), ma i corpi celesti che lo formano occupano in realtà un volume molto piccolo rispetto alle dimensioni complessive. Per esempio, se immaginiamo un modello del Sole con il diametro di 1 m dobbiamo pensare a una Terra grande come un pisello e lontana dal Sole circa 108 m!
La formazione del Sistema Solare risale a 4,5 miliardi di anni fa: in questa epoca tutti i suoi attuali protagonisti si sono formati da una stessa nube di gas e polveri in rotazione nello spazio. Grazie alla forza di gravità il materiale si raggruppò intorno a un nucleo centrale che divenne poi il Sole. I piccoli ammassi che si andavano formando nel disco cominciarono a scontrarsi per allontanarsi nuovamente, oppure a fondersi per formare ammassi più grandi. Proprio da questi ammassi, dopo milioni di anni, hanno avuto origine gli attuali pianeti. Dalle componenti di dimensioni minori sono nati invece le comete e gli asteroidi. Inizialmente alcuni astronomi pensavano che i pianeti si fossero formati dopo il Sole. Oggi invece è stato scoperto che i pianeti si sono formati quasi contemporaneamente al Sole. L’abbondanza di certi elementi presenti nelle atmosfere dei pianeti giganti e nelle meteoriti, infatti, è più simile a quella che si trova tra le stelle piuttosto che a quella attuale del Sole e quindi i pianeti non possono derivare da materia già trasformata nelle reazioni nucleari che avvengono all’interno della nostra stella.
Inoltre, visto che la materia da cui sono nati i pianeti era più calda nelle vicinanze del Sole, nei pianeti interni – i più vicini alla stella, appunto – si sono condensati elementi poco volatili, cosa che ha portato alla formazione di pianeti rocciosi.
I pianeti ruotano attorno al Sole – oltre che su sé stessi – e risentono della sua grande forza di gravità (gravitazione). Le orbite seguite sono ellissi, anche se nella maggior parte dei casi l’orbita dei pianeti è quasi circolare.
I pianeti più lontani dal Sole sono quelli più lenti: Plutone, il più esterno, è dieci volte più lento di Mercurio, il pianeta che si trova più vicino al Sole: la velocità angolare media del primo è infatti 4,7 km/s mentre quella del secondo è di 48,0 km/s.
Le orbite dei primi otto pianeti sono molto vicine, complanari e praticamente concentriche. Soltanto l’orbita di Plutone è spostata sensibilmente: rispetto al piano delle orbite individuato dagli altri pianeti – chiamato eclittica e definito dal piano dell’orbita terrestre – forma un angolo di 17°.