• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BORGIA, Pier Luigi

di Gaspare De Caro - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 12 (1971)
  • Condividi

BORGIA, Pier Luigi

Gaspare De Caro

La data di nascita è incerta: il Sacerdote propone quella del 1463, l'Oliver y Hurtado la arretra invece al 1458, considerando tuttavia quest'ultima come una data meramente indicativa. Primogenito del cardinale Rodrigo Borgia, il futuro Alessandro VI, il B. fu ufficialmente riconosciuto come tale da una bolla di Sisto IV del 5 nov. 1481. Della madre, invece, non si sa nulla: forse fu Vannozza Catanei, madre di Cesare e Lucrezia Borgia; un'altra versione vuole invece che nascesse in Spagna, e quindi da una precedente relazione del cardinal Rodrigo.

Il B. trascorse l'adolescenza a Roma nella piccola, fastosa corte del padre, che, nella sua qualità di vicecancelliere della Chiesa, emergeva già allora come uno dei principali protagonisti della vita romana, e che sin da questo periodo non nascondeva le sue grandi aspirazioni dinastiche: di queste, naturalmente, il B. costituiva, per la sua condizione di primogenito, l'oggetto principale.

Tuttavia le speranze familiari di Rodrigo Borgia si collocavano ancora in una dimensione del tutto diversa da quella in cui si situeranno poi le fortune italiane del duca Valentino: Rodrigo continuava a pensare i destini della sua famiglia in termini essenzialmente spagnoli, come sviluppo di quel nucleo feudale di Játiva donde erano sorte le fortune borgiane, incrementate poi, sin dai tempi di Callisto III, dal possesso ininterrotto dell'arcivescovato di Valenza. Occorreva che l'ancora recente nobiltà dei Borgia fosse stabilita e riconosciuta nell'ambito della maggiore feudalità valenzana: al quale obiettivo soccorsero in uguale misura le ingenti disponibilità finanziarie che il cardinale vicecancelliere traeva dai suoi numerosi e importanti benefici ecclesiastici e le virtù militari del B., l'unico della famiglia che per questo rispetto possa essere in qualche modo accostato al più noto e fortunato fratello, il futuro duca di Romagna.

Cominciata infatti nel 1483 la guerra di Granata, per la riconquista dell'ultimo lembo di terra spagnola ancora in possesso dei musulmani, Rodrigo Borgia non si lasciò sfuggire quella grande occasione per segnalare la sua famiglia all'attenzione di Isabella di Castiglia e di Ferdinando d'Aragona: rispondendo prontamente agli appelli patriottici dei due sovrani, il cardinale inviò infatti il figlio alla grande cruzada, arruolando per lui, a proprie spese, un forte contingente di milizie valenzane. Presso l'armata cristiana il B. seppe presto distinguersi come uno dei più valorosi ed entusiasti giovani capitani: in particolare, nel corso della campagna nella regione di Malaga del 1485, si mise in evidenza alla conquista della piazzaforte di Ronda, nei cui sobborghi entrò per primo, alla testa delle sue soldatesche, il 22 maggio. Ferdinando d'Aragona, che aveva presenziato alle sue gesta, lo premiò sul campo attribuendogli la qualifica onorifica di "egregius", per lui e per i suoi fratelli Cesare, Giovanni e Goffredo. Ma non era che il principio, per l'ambizioso Rodrigo Borgia: il quale in quello stesso anno acquistò per una somma ingente dallo stesso Ferdinando d'Aragona il grande feudo valenzano di Gandia, che lo stesso sovrano erigeva in ducato il 3 dic. 1485. Con il titolo ducale, che rimaneva a distinguere ereditariamente il ramo spagnolo della famiglia, il B. ottenne anche la dignità di grande di Spagna e il diritto di sedere nelle cortes di Aragona, Valenza e Catalogna.

Mancava ora, a sanzionare la definitiva ascesa dei Borgia nei ranghi della più alta nobiltà spagnola, un grande matrimonio che stringesse con legami parentali la famiglia alla ristretta élite delle grandi casate nazionali. La benevolenza di Ferdinando d'Aragona verso il giovane B. e più ancora le grandi risorse finanziarie di Rodrigo Borgia valsero a superare gli ultimi ostacoli frapposti dall'esclusivismo della grande feudalità: a sposa del B. fu destinata una cugina dello stesso sovrano, Maria Enriquez, appartenente a una delle più grandi famiglie valenzane, figlia di Enrique Enriquez, zio e primo maggiordomo di Ferdinando d'Aragona.Il matrimonio tuttavia fu rinviato a causa del ritorno del B. in Italia, di cui non si comprendono bene i motivi: probabilmente Rodrigo Borgia ritenne di aver bisogno di lui a Roma in vista dei programmi di ascesa al pontificato, che aveva in mente sin dal conclave dal quale era risultato eletto Innocenzo VIII. Ma il 3 settembre del 1488 il B. moriva a Civitavecchia, in circostanze non chiare: probabilmente a seguito di una malattia, poiché ebbe tempo, il 14 ag. 1488, di fare un testamento, nel quale lasciava erede dei titoli e dei beni il fratello Giovanni, salvo un lascito di 10.000 fiorini quale dote per la sorella Lucrezia.

La sua morte e il fatto che il suo successore nel titolo ducale fosse ancora soltanto un fanciullo ebbero senza dubbio un peso notevole nel rivolgere le ambizioni dinastiche di Rodrigo Borgia dalla Spagna all'Italia. La fidanzata del B., Maria Enriquez, andò poi sposa al secondo duca di Gandia: morto anche Giovanni Borgia, ella ottenne da Giulio II di poter traslare le due salme a Gandia.

Bibl.: N. Cittadella, Saggio di albero genealogico e di mem. su la famiglia Borgia, Torino 1872, p. 30; M. Oliver y Hurtado, D. Rodrigo de Borja (Alejandro VI). Sus hijós y descendientes, in Boletín de la Real Academia de la historia, IX (1886), pp. 408 s., 415; L. von Pastor, Storia dei papi, III, Roma 1925, pp. 268 ss., 504; G. Sacerdote, Cesare Borgia,la sua vita,la sua famiglia,i suoi tempi, Milano 1950, ad Indicem; Diccionario de la historia de España, I, Madrid 1952, p. 451.

Vedi anche
presbìteri presbìteri Nel Nuovo Testamento, gli "anziani" della comunità cristiana, a cui è affidato il governo della comunità stessa. Nel 2° sec. questa funzione di governo della Chiesa locale venne assunta, in alcune comunità, da un vescovo, che si differenzia dal collegio dei presbiteri, dando origine all'organizzazione ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ... Aragona (sp. Aragón) Regione della Spagna di NE (47.650 km2 con 1.296.655 ab. nel 2007). Comunità autonoma dal 1983; comprende le province di Huesca, Teruel e Saragozza; capoluogo Saragozza. È attraversata dal fiume Ebro; a N abbraccia la sezione centrale dei Pirenei, con molte cime oltre 3000 m (Pico de Aneto, ... Valencia Città della Spagna (814.208 ab. nel 2009), capoluogo della provincia omonima e della Comunità Valenzana (➔); situata quasi al centro di una fertilissima huerta, si è sviluppata intorno a un antico nucleo, di forma poligonale, posto in un’ansa del fiume Guadalaviar (o Turia), sulla destra di questo corso ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Storia
Vocabolario
lüigi
luigi lüigi s. m. [dal nome proprio Luigi; fr. louis]. – 1. Moneta d’oro, del valore di 10 lire, coniata in Francia nel 1640 per ordine di Luigi XIII, con il busto del sovrano al dritto e una croce formata da 8 L addossate e coronate al...
beato lüigi
beato luigi beato lüigi locuz. usata come s. m. – Nome delle monete d’argento di mezzo ducatone (4 lire e 80 soldi) e di un quarto di ducatone (2 lire e 40 soldi) fatte coniare nel 1626 da Vincenzo II Gonzaga duca di Mantova, nel rovescio...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali