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TOSI, Piero

di Marco Pistoia - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Tosi, Piero

Marco Pistoia

Costumista teatrale e cinematografico, nato a Sesto Fiorentino (Firenze) il 10 aprile 1927. Avvalendosi di una solida preparazione culturale e di un gusto raffinato, ha offerto un importante contributo al rinnovamento del costume, ripensandolo non più come un'aggiunta al personaggio ma come una componente fondamentale della sua definizione, ovvero ‒ in base al principio che un abito deve essere letteralmente habitus ‒ come un elemento che deve porsi in stretta relazione con i suoi connotati specifici. L'attività di T. si è legata in modo privilegiato alle regie di Luchino Visconti. Ha ricevuto nove Nastri d'argento, due David di Donatello, due BAFTA Awards, cinque nominations all'Oscar e il President's Award della Costume Designers Guild, l'associazione dei costumisti americani.Studiò a Firenze, prima all'Istituto d'arte e poi all'Accademia di Belle Arti, dove ebbe tra gli insegnanti O. Rosai. Iniziò l'attività di costumista nel 1947 in teatro. Nel cinema, per i primi venticinque anni si dedicò in prevalenza ai film di Visconti, nei quali fornì d'altronde i risultati migliori.

Esordì come responsabile dei costumi di Bellissima (1951), intraprendendo quella ricerca di abiti presi dalla realtà che sarebbe diventata una sua caratteristica per i film di ambientazione contemporanea: così avvenne per il tailleur di Maddalena Cecconi (Anna Magnani), 'sottratto' a una signora che lo indossava e sottoposto a un bagno nel tè per adattarlo alle esigenze fotografiche del film. Fu poi collaboratore di Marcel Escoffier per i costumi ottocenteschi di Senso (1954), e responsabile per quelli contemporanei di Le notti bianche (1957) e di Rocco e i suoi fratelli (1960). Il candore di Natalia (Maria Schell) venne sottolineato in Le notti bianche da abiti con colletti bianchi, mentre l'aria da sognatore di Mario (Marcello Mastroianni) da un intervento sul trucco (al quale, come alle acconciature, T. dedicò sempre molta attenzione), che sottrasse l'attore all'immagine da 'povero ma bello' dei suoi primi film. In Rocco e i suoi fratelli scelse l'abbigliamento tipico dei mercati per Rocco e Simone Parondi (Alain Delon e Renato Salvatori), connotando invece il manager Morini (Roger Hanin) e la prostituta Nadia (Annie Girardot) con un misto di decoro e cattivo gusto piccolo-borghese. Il Gattopardo (1963) rappresenta uno dei vertici del magistero di T., per l'accuratezza nella ricostruzione degli abiti storici (fra i quali celeberrimo quello del ballo finale indossato da Angelica-Claudia Cardinale), che, tuttavia, sono sempre pensati in relazione sia con il personaggio sia con l'attore, come il frac indossato ‒ con effetto ironico sulla figura tarchiata ‒ da Calogero Sedara (Paolo Stoppa). Dopo gli abiti contemporanei in Il lavoro (1962), episodio del film collettivo Boccaccio '70, in cui utilizzò per Pupe (Romy Schneider) una mise di Chanel, e in Vaghe stelle dell'Orsa (1965), tornò a quelli d'epoca in La caduta degli dei (1969), per il quale avviò un'altra accurata documentazione, questa volta sulla moda degli anni Trenta. In Morte a Venezia (1971) il cappello di Tadzio (Björn Andresen) sottolinea il referente su cui egli è modellato, tra donatelliano e leonardesco, mentre l'aura eterea di sua madre (Silvana Mangano) viene resa dagli abiti leggeri e fluttuanti; molta cura fu dedicata al trucco di Gustav von Aschenbach (Dirk Bogarde), che aveva una precisa funzione narrativa. Nuovi grandi impegni attesero T. con Ludwig (1973) ‒ si pensi al mantello che il re di Baviera (Helmut Berger) indossa durante l'incoronazione ‒ e con L'innocente (1976), dove i colori (il nero, il rosso, il fucsia) connotano la posizione sociale dei personaggi femminili.

Nel lungo periodo in cui lavorò per Visconti T. indirizzò talora la sua attività verso film di modesta levatura e tuttavia interessanti come riflesso dello spirito del tempo (tra cui Vacanze a Ischia, 1957, di Mario Camerini). Raggiunse notevoli esiti in opere più importanti come I compagni (1963) di Mario Monicelli, di ambientazione ottocentesca ma popolare, o Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini, dove realizzò costumi, monili e copricapo improntati a un gusto etnico e arcaico, ma anche fastoso.Dopo la morte di Visconti T. ha inventato bizzarri abiti per La cage aux folles (1978; Il vizietto) di Edouard Molinaro, o si è dedicato nuovamente a quelli storici, come nel caso di Il malato immaginario (1979) di Tonino Cervi, La dame aux camélias (1981; La storia vera della signora delle camelie) di Mauro Bolognini (con cui ha lavorato più volte) oppure La traviata (1983) e Storia di una capinera (1993, ultimo film cui ha offerto il suo importante contributo), entrambi di Franco Zeffirelli, altro regista con cui ha spesso collaborato. Nel corso della sua carriera ha lavorato anche con Vittorio De Sica, Federico Fellini, Liliana Cavani. Da alcuni anni insegna storia del costume alla Scuola nazionale di cinema di Roma.

Bibliografia

S. Masi, Costumisti e scenografi del cinema italiano, 1° vol., L'Aquila 1989, pp. 169-80; C. d'Amico de Carvalho, G. Vergani, Piero Tosi: costumi e scenografie, Milano 1997.

Vedi anche
Luchino Viscónti Viscónti (propr. Viscónti di Modróne), Luchino. - Regista (Milano 1906 - Roma 1976); esordì nel cinema come aiuto di J. Renoir, passando alla regia nel 1942. Personalità fra le più interessanti e colte del cinema europeo, con idee personali sulla vita, la società e la nostra epoca, spesso ideatore del ... Cécchi d'Amico, Suso Cécchi d'Amico, Suso (propr. Giovanna). - Sceneggiatrice italiana (Roma 1914 - ivi 2010), figlia di E. Cecchi e moglie di F. d'Amico. Attiva dal 1946 (Mio figlio professore di Castellani), tra le migliori sceneggiatrici del cinema italiano, ha collaborato con Zampa (Vivere in pace), De Sica (Ladri di ... Gabriella Pescucci Costumista italiana (n. Rosignano Marittimo 1941). Ha prediletto sempre il film in costume lavorando con registi come M. Scorsese e S. Leone con i quali ha ricostruito le varie epoche basandosi su una puntigliosa documentazione, ma è anche riuscita a dar forma al mondo fantastico e onirico di F. Fellini ... Milena Canonero Costumista cinematografica italiana (n. Torino 1952). Celebre per il gusto iperrealista e le costose macchine sartoriali allestite, ha vinto quattro Oscar: nel 1976 per Barry Lyndon (1975) di S. Kubrick, nel 1982 per Momenti di gloria (1981) di H. Hudson, nel 2007 per Maria Antonietta di S. Coppola e ...
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    Raffaella Di Tizio Nacque il 10 aprile 1927 a Sesto Fiorentino (Firenze) da Mario, fabbro esperto nella lavorazione artistica del metallo, e Rina Seravalli. Primo di tre fratelli, fin da bambino iniziò a lavorare nella bottega del padre stando al mantice. Affascinato dalle copertine della rivista Cinema ...
  • Tósi, Piero
    Enciclopedia on line
    Costumista italiano (Firenze 1927 - Roma 2019), tra i maggiori del teatro lirico e di prosa e del cinema italiano, capace di ricostruire con gusto antiquario e invenzione fantastica l'atmosfera e il costume di un'epoca. Formatosi all'Accademia di belle arti di Firenze sotto la guida di O. Rosai, iniziò ...
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pïèrio
pierio pïèrio agg. [dal lat. Pierius, gr. Πιέριος]. – Aggettivo che presso gli antichi Greci ebbe tre sign. diversi: della Pieria (gr. Πιερία, lat. Pieria), regione costiera della Macedonia; del monte Piero, in Tessaglia; di Piero, personaggio...
area di eccellenza
area di eccellenza loc. s.le f. Raggruppamento o settore nel quale operano istituzioni, perlopiù di carattere scientifico, che si pone come punto di riferimento per l’applicazione di metodiche innovative con l’uso delle tecnologie più avanzate....
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