BERSUIRE (o Berçuire o Bressuire), Pierre (Petrus Berchorius o Berchorii o Bercherii)
Nacque a Saint-Pierre-du-Chemin (Vandea) verso la fine del sec. XIII; morì nel 1362 a Parigi. Appartenne dapprima all'ordine francescano (A. Thomas, Extraits des archives du Vatican pour servir à l'histoire littéraire, in Romania, XI, 1882, pp. 181-87); passò quindi a quello benedettino. Nonostante le varie qualifiche con cui viene designato negli atti ufficiali (1332, monaco nell'abbazia benedettina di San Salvador in Ispagna; 1334, priore di La Fosse; 1336, priore di Bruyères-le-Châtel; 1342, priore di Clisson; 1351, camerarius del monastero di Notre-Dame di Coulombs), pare abbia soggiornato soprattutto ad Avignone (1320-1340 circa), ove fu tra i famigliari del cardinale Pietro dels Pratz, vice-cancelliere papale, e a Parigi, ove dal 1351 lo troviamo tra i segretarî del re Giovanni e dal 1354 priore di Saint-Éloi.
Compose una vasta enciclopedia del sapere medievale, la quale consta, nella maggior parte degli esemplari, di due parti: il Reductorium morale (la cui prima stesura fu compiuta ad Avignone nel 1335) e il Repertorium morale (verso il 1340). Benché il B. sia stato dal vescovato parigino accusato di eresia e tenuto qualche tempo in prigione, non bisogna credere che il suo lavoro sia in avanzo sui tempi o in disaccordo con essi. Fa parte di tale enciclopedia e costituisce il XV libro del Reductorium morale il commento latino moralizzato delle Metamorfosi di Ovidio attribuito a torto a Nicola Triveth e a Tommaso di Galles (B. Hauréau, Mémoire sur un commentaire des Métamorphoses d'Ovide, in Mém. de l'Acad. des Inscr. et B. L., XXX, 1883, parte 2ª, pp. 45-50). Il lavoro più notevole del B. è indubbiamente, per noi moderni, la sua versione francese di Livio, la prima apparsa in Francia, e uno dei segni maggiori che esisté anche in Francia un'ininterrotta corrente umanistica, che avrebbe potuto condurre, in condizioni generali più favorevoli, ad un rinascimento meno tardo e più nazionale. Il B. ebbe nel Petrarca un amico, un consigliere scientifico, un fervido ammiratore.
Bibl.: L. Pannier, Notice biographique sur le bénédictin Pierre Bersuire premier traducteur français de Tite Live, in Bibl. de l'École des Chartes, XXXIII (1872), pp. 325-354. Dell'opera morale-religiosa del Bersuire, riprodotta spessissimo a penna e per le stampe, si veda l'ediz. in due tomi Petri Berchorii pictaviensis opera omnia, ap. Joannem Keerbergium, Anversa 1609. Tra le stampe del Livio merita di essere menzionata, come capolavoro tipografico, quella parigina, in 3 voll., 1486-87. Sulla diffusione in Italia della versione di Livio, cfr. F. Novati, Attraverso il medioevo, Milano 1905, p. 267 segg.