Piet Mondrian
Il pittore della griglia nera e dei rettangoli colorati
Il pittore olandese Piet Mondrian cerca di cogliere nei suoi quadri la realtà immutabile delle cose al di là del loro aspetto mutevole. Ai primi del Novecento inventa un linguaggio composto di una griglia nera e di rettangoli colorati di rosso, blu e giallo. Il suo stile, essendo facilmente imitabile, inaugura una moda che si diffonde anche nell’architettura e nel design
Pieter Cornelis Mondriaan, più conosciuto come Piet Mondrian, nato ad Amersfoort in Olanda nel 1872, dipinge le sue prime opere con uno stile influenzato dal simbolismo e dalle pennellate tormentate di Vincent van Gogh, mentre i soggetti misteriosi rivelano una forte ansia religiosa.
Accostando alcune tele che raffigurano un albero si può seguire il suo graduale abbandono delle forme naturali per una visione astratta. Nel quadro Albero rosso si distinguono ancora le foglie, i rami e il tronco dipinti con i colori vivaci dei fauves, mentre Albero grigio rivela già una forte semplificazione delle forme. L’albero è ancora riconoscibile grazie alle pennellate che suggeriscono la direzione dei rami e del tronco, mentre le gradazioni di grigio che ricordano la pittura monocroma dei cubisti (cubismo) già annunciano uno stile astratto. In Melo in fiore l’albero è ormai ridotto al solo scheletro, linee curve e rette suggeriscono gli intrecci dei rami mentre le linee ai margini risultano ormai del tutto astratte. In seguito, solo i titoli permettono di intuire il soggetto; le tele sono ormai popolate da una sequenza di segni più e meno accostati secondo ritmi diversi, come in Molo e oceano dove a stento si indovinano il profilo del molo e le onde del mare.
Nel 1917, insieme all’amico Theo van Doesburg, Mondrian fonda la rivista De Stijl, a cui collaborano gli artisti astratti più celebri dell’epoca. Attorno alla rivista si organizza un movimento che prende il nome di neoplasticismo, un termine che indica la ricerca di una forma nuova e assoluta, che non cambia con il passare del tempo ed è valida per tutti. Per raggiungere questa forma, l’arte non rappresenta più un soggetto riconoscibile e diventa astratta. Non c’è più differenza tra sfondo e primo piano, linee nere si intrecciano ad angolo retto e i rettangoli ottenuti da questi incroci sono colorati di rosso, blu e giallo creando un effetto di equilibrio e di armonia. I principi dell’astrazione formale contagiano presto anche l’arredamento, con la realizzazione di tavoli e sedie, e l’architettura.
La rottura con van Doesburg e l’allontanamento dal gruppo avvengono per un motivo che può sembrare solo formale e fa sorridere: van Doesburg vuole introdurre la diagonale nei quadri e Mondrian si oppone perché ritiene che la diagonale sia un elemento dinamico che spezza ogni equilibrio compositivo. La diagonale, come le linee curve che l’amico Georges Vantongerloo sta adottando nelle sue sculture, rappresenta per Mondrian un ritorno a forme legate al gusto personale dell’artista ed è un elemento decorativo che si allontana dal rigore neoplastico; è quindi inaccettabile.
Interrompere un’amicizia per cause artistiche non è così esagerato, se si pensa che per Mondrian l’arte è inscindibile dalla vita: quando incrocia linee orizzontali e verticali cerca di conciliare le forze opposte e di trovare l’equilibrio del mondo attraverso un equilibrio compositivo. Per lui, che anche nella vita quotidiana non sopporta il disordine, nei quadri tutto è sottomesso a un freddo controllo e non si deve riconoscere neppure una pennellata.
Quando nel 1940 si trasferisce a New York, dopo aver trascorso due anni a Londra, il suo stile controllato cede a un maggiore dinamismo: il pittore è contagiato dall’atmosfera festosa dell’America e dai ritmi della musica jazz, e trasferisce queste emozioni sulla tela. Smette di usare le linee nere e riempie i quadri di linee colorate (gialle, rosse e blu) che si intrecciano secondo un ritmo musicale e, come imitando il movimento del ballo, trasmettono allegria allo spettatore, come nel celebre Broadway Boogie-Woogie (1943-44).
Quando muore di polmonite, nel 1944, Mondrian è al culmine del successo.