Fisico (Zonnemaire, Zelanda, 1865 - Amsterdam 1943), prof. di fisica nell'univ. di Leida (1894), poi di Amsterdam (1900), e (fino al 1935) direttore del laboratorio Physica per lui appositamente allestito. Accademico pontificio (1936); socio straniero dei Lincei (1909). Dedicatosi a ricerche di ottica fisica, scoprì (1896) il fenomeno magnetoottico che da lui prese il nome e che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1902; compì inoltre importanti studî sull'ottica dei corpi in movimento e sugli isotopi. Prende il suo nome l'effetto Z., fenomeno che si manifesta quando una sorgente luminosa viene immersa in un campo magnetico, consistente nella scissione di una riga spettrale in componenti di frequenza assai prossima a quella emessa in assenza del campo.