AGATI, Pietro (Pierino)
Nato a Pisa nel 1828, alla fine del 1853, chiamato da un fratello, si recò in Egitto e ad Alessandria fu costruttore edile. Aggregato, pochi mesi dopo, alla missione cattolica dell'Africa centrale (diretta dal provicario Ignazio Knoblecher), la seguì a Khartum, dove attese alla costruzione di vari edifici, e in molte escursioni nelle regioni inesplorate dell'Alto Nilo, stringendo rapporti d'amicizia con viaggiatori ed esploratori italiani e stranieri, come A. Vinco, G. Beltrame, Th. Heuglin, A. De Bono, A. Castelbolognesi, i fratelli G. e A. Poncet, M. Hansal, O. Antinori, C. Piaggia, R. Gessi, G. B. Messedaglia, C. G. Gordon. Quando nel 1884 la capitale del Sudan fu investita da Muḥammad Aḥmed el-Mahdi, l'A. non volle abbandonare la città; dopo l'uccisione del Gordon, caduto prigioniero dei dervisci, per aver salva la vita dovette, come molti altri Europei, abiurare la religione cattolica, farsi musulmano assumendo un nuovo nome (Muḥammad Jussef) e sposare un'indigena. Grazie alla sua attività di costruttore, nei quattordici anni di prigionia, godé di una certa libertà e benessere, avendogli il khalīfah affidato la direzione degli edifici e dei monumenti della nuova capitale mahdista, Omm Durman.
Si deve all'A. la costruzione della tomba del Mahdī (poi smantellata dagli Inglesi), del palazzo del khalīfah `Abd Allah Muðaṁmad Tursain, composto di diversi fabbricati, della moschea, del forte, delle mura di cinta, delle caserme e di molte abitazioni civili. Per i lavori fatti il khalīfah pagava l'A. col dono di donne del suo harem.
Rioccupato il paese e abbattuto il dominio mahdista nel 1899, le autorità britanniche, pur non contestando la buona fede dell'A., pensarono di sbarazzarsi di lui imbarcandolo pel Cairo; ma, giunto nella capitale dell'Egitto, dopo quasi cinquanta anni d'assenza, senza danari e senza conoscenze, disorientato e sbalordito dalla vita intensa della città, preferì far ritorno ad Omm Durman, dove visse della carità della colonia europea presso una figlia adottiva, morendo in tardissima età nel 1918.
Bibl.: S. Ohrwalder, Aufstand und Reich des Mahdi im Sudan und meine zehnjährige Gefangenschaft dortselbst, Innsbruck 1892, passim; S. Slatin, Ferro e fuoco nel Sudan, Roma 1896, passim; P. Rossignoli, I miei dodici anni di prigionia in mezzo ai dervisci del Sudan, Mondovi 1898, passim; G. Cuzzi, Fünfzehn Jahre Gefangener des faischen Propheten, bearbeitet von Hans Resener, Leipzig 1500, passim; G. De Simoni, Sessant'anni nel Sudan, in La Lettura, giugno 1910, pp. 563-566; C. Zaghi, Gordon, Gessi e la riconquista del Sudan, Firenze 1947, pp. 16-17, 37; Id. Gordon e il dramma di Khartum, in Riv. stor. ital., LXIII (1951), pp.366 ss.; R. Hill, A Biographical Dictionary of the Anglo-Egyptian Sudan, Oxford 1951, p. 28.