Maestri, Pietro
Statistico e patriota (Milano 1816 - Firenze 1871). Frequentò la facoltà di Medicina a Pavia, dove cominciò presto a svolgere attività politica in un’associazione segreta di studenti democratici. Laureatosi nel 1841, iniziò a collaborare, nel 1843, alla «Gazzetta medica di Milano», fondata da Agostino Bertani. Nel 1848 partecipò alle Cinque giornate e diede vita, con altri, alla «Voce del popolo». Fu poi nel Comitato centrale straordinario per l’armamento della guardia nazionale e nel Comitato di pubblica sicurezza che tentò invano di organizzare un’estrema resistenza contro gli austriaci. Riparato a Lugano, nel settembre 1848 si recò a Venezia per organizzarvi, su incarico di Mazzini, le forze repubblicane. Si trasferì poi a Firenze e quindi a Roma dove combatté in difesa della Repubblica. Alla sua caduta riparò in Piemonte e negli anni successivi si allontanò da Mazzini per avvicinarsi al gruppo dei democratici federalisti che facevano capo a Giuseppe Ferrari e a Enrico Cernuschi. Nel 1853, costretto a lasciare Torino, riparò prima in Svizzera e poi a Parigi. Qui continuò la sua attività di studioso, dedicandosi soprattutto ai problemi della statistica applicata all’economia, come attesta l’«Annuario statistico italiano» del 1857-1858, preparato con Cesare Correnti. Allo scoppio della guerra del 1859 si arruolò nei Cacciatori delle Alpi e, concluso il conflitto, tornò a Parigi. Deluso dalla soluzione unitaria accentratrice realizzata per il nuovo Stato italiano, Maestri, rientrato stabilmente in Italia nel 1862, abbandonò definitivamente la politica attiva. Nominato capo della Direzione di statistica, oltre a curarne le pubblicazioni e a favorirne l’aggiornamento tecnologico, svolse, insieme a Cesare Correnti, un ruolo di primo piano nell’organizzazione della Giunta centrale di statistica e nella rilevazione dei dati relativi alla vita economica dello Stato unitario.