PING-PONG
Nome onomatopeico del tennis da tavola (table-tennis), giuoco sorto in Inghilterra e diffuso poi in Europa, specie in Germania, Ungheria, Cecoslovacchia, Austria, dove si disputano regolari tornei e campionati. Data la semplicità dell'installazione e la possibilita di giocarlo in casa, la sua diffusione aumenta di continuo.
Si tratta, come dice il nome, di un giuoco basato sui principî del tennis ma eseguito su una tavola con piccole racchette di legno e una pallina di celluloide. La tavola, rettangolare e verniciata di scuro con un bordo bianco, deve misurare m. 2,75 × 1,53, ed essere alta cm. 77; è divisa in due campi uguali da una rete alta cm. 17 e orlata di bianco. La pallina è di celluloide bianca (circonferenza da cm. 11,43 a cm. 12,70; peso da gr. 2,1 a gr. 2,3); le racchette possono essere di qualsiasi forma. Il giuoco normale è a 2 giocatori: un servente (quello che fa il "servizio", cioè getta la palla per primo) e un ribattitore. Dopo 5 servizî il servente diventerà ribattitore e viceversa, fino al termine della partita, che è vinta da chi raggiunge per primo i 21 punti (se i 2 avversarî si trovano a 20 pari vince quello che per primo conseguirà 2 punti di vantaggio). Le regole del giuoco sono all'incirca quelle del tennis; solo non si può colpire la palla di volata, cioè prima che abbia battuto nel campo. Si può praticare anche il giuoco a 4, con le stesse regole: i due compagni però devono colpire la palla alternativamente, avendosi così un giuoco molto movimentato. In Italia il ping-pong fa parte dei giuochi curati dall'O. N. D.
Bibl.: B. Del Marco, Gli sport della palla, Milano 1934, pp. 141-49.