Pirenei
Più che un confine naturale tra Francia e Spagna
Se si osserva la posizione dei Pirenei su una carta geografica è inevitabile pensare alla loro naturale destinazione di confine tra Francia e Spagna. La catena ha invece avuto una storia molto più complessa, per le sue funzioni di transito e di rifugio un tempo importantissime. Oggi la regione pirenaica cerca nel turismo un’occasione per contrastare la marginalità economica
Allungata tra la costa dell’Oceano Atlantico, al vertice del Golfo di Biscaglia, e la costa del Mediterraneo, al vertice del Golfo del Leone, la catena dei Pirenei corrisponde a un istmo, e sembra davvero che stia lì per separare la Penisola Iberica dal resto d’Europa. Non stupisce, quindi, che sui Pirenei corra il confine tra Francia e Spagna, uno dei confini più antichi e stabili d’Europa.
Ovviamente, in questo caso, come in tutti i casi di catene montuose utilizzate come confini politici, la separazione è solo un aspetto della realtà: l’altro aspetto è che ogni catena montuosa ha una propria unità e mantiene collegate, con i suoi versanti, valichi e valli, le regioni che si trovano ai suoi piedi.
Questa capacità di unire, nel caso dei Pirenei, è ben dimostrata dalla storia, almeno quanto la capacità di separare che attualmente è sfruttata dal confine. In passato, formazioni politico-territoriali come la Navarra e il Rossiglione si estendevano a cavallo dei Pirenei, su entrambi i versanti. Tuttora una comunità etnica importante, quella dei Baschi, vive sia sul versante francese sia su quello spagnolo dei Pirenei occidentali; e un piccolo Stato, la Repubblica di Andorra, occupa un’area di valico al centro della catena, dove dovrebbe invece passare il confine. Anche da un punto di vista geologico, del resto, i Pirenei – catena che fa parte del corrugamento alpino (montagne e catene montuose) – hanno la funzione di tenere saldate, e non separate, la Penisola Iberica e la pianura occidentale europea.
La catena dei Pirenei è, comunque, abbastanza compatta ed elevata, anche se presenta notevoli differenze tra le sue parti. Innanzitutto, il versante francese è molto più ripido di quello meridionale. Le cime, poi, sono più elevate al centro (dove si trovano quelle più alte: Pic de Aneto, 3.404 m, Monte Perdido, 3.355) e a est, dove la catena finisce bruscamente in corrispondenza della costa; nella parte occidentale, invece, le quote sono più basse e scendono abbastanza dolcemente verso l’oceano.
Nell’insieme dei Pirenei i valichi non sono numerosi e nemmeno molto agevoli. I passaggi più frequentati, di conseguenza, sono sempre stati quelli all’altezza del mare, alle due estremità della catena. Le differenze più notevoli sono quelle climatiche: il versante settentrionale è molto più umido e più freddo di quello meridionale, per cui vi si formano fiumi più importanti (come la Garonna). La differenza di clima è evidente anche nella vegetazione, che dal lato francese è costituita da foreste di faggi e querce in basso, e di Conifere più in alto, mentre parte del versante spagnolo è spoglia fino a quote elevate, specie al centro della catena. Verso l’Atlantico, dove è maggiore l’umidità, la differenza è meno sensibile. Alcune aree protette garantiscono la conservazione di un paesaggio che è ancora bellissimo in tutta la catena.
Dal punto di vista economico l’area pirenaica non offre grandi risorse: lo sfruttamento dei boschi a nord e il pascolo a sud sono le attività tradizionali più vitali ancora oggi; le risorse minerarie sono scarse così come gli impianti industriali (a parte quelli per la produzione di energia idroelettrica). Per molto tempo, quindi, la popolazione ha abbandonato i Pirenei per scendere verso regioni più attive. Su entrambi i versanti, però, si sta sviluppando molto il turismo. I Pirenei non sono abbastanza elevati, per la latitudine a cui si trovano, e perciò non hanno abbastanza neve da consentire a lungo la possibilità di praticare sport invernali; sul versante francese, più freddo, esistono però impianti sportivi piuttosto frequentati. Le forme di turismo più importanti sono quella escursionistica e quella storico-culturale: tutta la catena offre splendide possibilità di escursioni in ambienti sempre affascinanti, ed entrambi i versanti sono costellati di piccole città, villaggi, chiese isolate, castelli che raccontano la storia dei Pirenei e invitano il visitatore a sostare.