PISTOIA (XXVII, p. 426; App. I, p. 941; II, 11, p. 554)
Sanate in breve le gravi ferite infertele dalla guerra (26.000 vani distrutti), la città si è rapidamente trasformata e ampliata. Da un decennio si costruiscono in media 2.000 vani all'anno, soprattutto in periferia, specie a N, ove sono sorti varî quartieri residenziali (tra cui il Villaggio satellite di Belvedere), e ad O, ove la linea ferroviaria per Bologna è già stata oltrepassata. Ad E e a S l'espansione è più lenta, tranne che lungo le strade che si irradiano verso SO. Nel centro il fabbricato della vecchia Caserma è stato sostituito da un notevole complesso edilizio (INAM) di 7 isolati, con 2 nuove vie; è ultimata da tempo la nuova Borsa Merci, ed è stata costruita una moderna autostazione. Al 15 ott. 1961 Pistoia contava nel comune 82.401 abitanti.
La provincia di Pistoia. - Da segnalare soprattutto, nella provincia, lo sviluppo e il potenziamento delle attività già esistenti. L'economia provinciale, molto salda, è tuttora a carattere misto, essendo imperniata sia sull'agricoltura, sia sull'industria e sul commercio; le imprese piccole e medie (circa 18.000) predominano ancora. Nel campo agricolo sono stati potenziati (specie attorno a P.) i vivai di piante da fiore, da frutto e da ornamento, che si estendono ormai su 600 ha, dand0 lavoro ad oltre 2000 persone, e producono annualmente, tra l'altro, circa 10.000.000 di ulivi da trapianto esportati anche all'estero, altrettante viti innestate, ecc.; la floricoltura (specie attorno a Pescia) interessa ormai 300 ha e un migliaio di produttori (nel nuovo mercato inaugurato da pochi anni e ormai insufficiente si vendono annualmente circa 200.000.000 di fiori recisi, sì che Pescia è diventato il maggiore mercato estivo nazionale e forse europeo in questo campo). Per le altre produzioni è stato raggiunto e superato il livello prebellico. Nel campo industriale è da registrare un forte incremento dell'industria turistica, specie a Montecatini (che ha oggi oltre 12.000 posti letto e numerosissime attività ricreative) e nei centri montani (Abetone, Cutigliano, S. Marcello, ecc., tutti dotati di nuovi alberghi e funivie); si sono sviluppate anche le industrie metallurgica (P. e Campo Tizzoro), tessile (Montale, Agliana), dei mobili (P. e Quarrata), delle calzature (Monsummano), dell'abbigliamento (Montecatini), dell'alluminio e della carta (Pescia), ecc. Il commercio è attivissimo: nel periodo 1953-57 sono stati esportati ben 58 prodotti (agricoli, industriali e artigianali) in 66 Paesi di 5 continenti. A Montecatini, sopra la nuova, grande autostazione è stato aperto il Centro nazionale permanente dei prodotti artigiani selezionati per l'esportazione. È quasi ultimata la strada multipla P.-Riola, per la valorizzazione dell'area depressa di Sambuca Pistoiese, e così la variante di Serravalle; in stato avanzato sono i lavori per il nuovo valico in galleria della Collina.