PISTOIA (XXVII, p. 426; App. I, p. 941)
Al 31 dicembre 1947 la popolazione residente nel comune era di 75.830 ab., e quella della provincia era salita a 221.687 ab. La città ha subìto notevoli danni (circa 2000 edifici distrutti o gravemente sinistrati) per cause belliche; particolarmente gravi quelli alle opere d'arte, ai monumenti e alle chiese che, quasi tutti, sono stati colpiti. Nel duomo l'abside ha subìto danni alle pitture del Passignano, di Gregorio Pagani, e del Sarri; gravissime le perdite anche nella chiesa e nel convento di S. Domenico ove sono stati eseguiti importanti lavori di reintegrazione; il S. Giovanni Fuorcivitas è stato completamente scoperchiato; la bella chiesa di S. Giovanni Battista, opera veramente insigne e rara di Ventura Vittoni, è stata in parte abbattuta - ma se ne attuerà la reintegrazione architettonica - con perdita, veramente grave, delle pitture che l'adornavano, tra cui alcune buone opere di maestri pistoiesi del sec. XVI. Si è dovuto anche provvedere a salvare il nucleo, risparmiato dalle esplosioni, del palazzo Panciatichi. Fra le opere d'arte, oltre i danni alle pitture del Duomo, è stato distrutto nella chiesa di S. Domenico un affresco di Fra Paolino con la Madonna ed il Bambino, un quadro d'altare del Nasini, un affresco di Bartolomeo Cristiani e una Annunciazione affrescata del '300. Nel S. Giovanni Battista è andata perduta una Natività di Sebastiano Vini, e vaste composizioni ad affresco dei secoli XV e XVI.