PLE
– Sigla di Personal learning environment, con cui ci si riferisce a particolari ambienti tecnologici di cui singoli discenti possono avvalersi per potenziare un proprio percorso personale di apprendimento e riflessione. Oltre a disporre dei sistemi tradizionali di educazione, nel mondo moderno del networking il discente può interagire con un ambiente (environment) dalle molteplici connessioni, popolato da infinite risorse informative, con accesso a un gran numero di persone, elementi che possono tutti essere fonte di apprendimento. La riflessione sul PLE, certamente in risonanza con l’introduzione del concetto di Personal knowledge management (v. PKM), risale alla fine del 20° secolo ma acquista rilievo solo dopo il 2004, anno in cui viene sviluppato, nella forma di un social network engine, il sistema-portale Elgg, fondato da Dave Tosh e Ben Wertmuller (www.elgg.org), oggi presente in numerose installazioni in tutto il mondo e disponibile come software open source. PLE non significa solo tecnologia, anzi, nel tempo, la nozione si è arricchita di sfumature e interpretazioni dovute al contributo di molti studiosi. Raccogliendo i tratti fondamentali delle più recenti riflessioni, si può dire che i PLE rappresentano innanzi tutto un cambiamento rispetto al modello in cui gli studenti consumano informazione prelevandola da canali fissi, come la biblioteca, il libro di testo o la connessione a un LMS (Learning management system). Nel nuovo modello, gli studenti ricavano connessioni da una matrice di risorse sempre in crescita, che loro stessi selezionano e organizzano. Per come è concepito, un PLE si crea attraverso un’attività autodiretta, pertanto è appannaggio dello studente la responsabilità della sua organizzazione e quindi dell’apprendimento. In sintesi, PLE indica in modo inclusivo gli strumenti, le comunità e i servizi che costituiscono l’individuale piattaforma educativa usata dal discente per dirigere il proprio apprendimento e perseguire le proprie finalità educative. Nonostante la grande diffusione dell’idea e i numerosi esperimenti, l’effettiva realizzazione e adozione sistematica di soluzioni PLE è attualmente appannaggio di pionieri, tra i quali la University of Southampton in Gran Bretagna, la Technischen Univerisität di Graz in Austria e, in Italia, l’Università di Siena e l’Università di Firenze.