Commedia del commediografo latino Plauto (250 a.C. circa - 184 a.C.), rappresentata dopo la seconda guerra punica perché nel dialogo sono intercalati alcuni brani in lingua punica. La commedia ebbe due redazioni; ha infatti duplice chiusa e due titoli: Poenŭlus "il giovane cartaginese", corrispondente al titolo del modello greco Carchedonios di cui non è detto l'autore, forse Menandro, e Patruos Pultiphagonĭdes "lo zio mangiatore di polenta" (in Roma erano così chiamati con disprezzo i vinti cartaginesi "mangiatori di puls"); ma non si può stabilire se la commedia che abbiamo sia la prima o il rifacimento.
Il giovane Agorastocle è innamorato di una ragazza che, insieme alla sorella, era stata rapita da bambina e venduta a un lenone; il suo schiavo trama una trappola contro il lenone, che perderà poi le due ragazze le quali otterranno la libertà. Alla fine arriverà anche il padre, un cartaginese, che si rivelerà essere lo zio del giovane.