Poitiers
Città della Francia, capoluogo del dipartimento della Vienne. Formatasi intorno al nucleo di un primitivo agglomerato celtico, col nome di Limonum (o Limonum Pictonum), costituì dapprima la capitale dei galli pittoni e fu in seguito una delle città più importanti dell’Aquitania romana. Sede vescovile sin dal sec. 4° d.C. (quando vi predicarono s. Marziale e s. Ilario) e per tutto il periodo merovingico (secc. 6°-7°, con s. Radegonda moglie di re Clotario I e il poeta s. Venanzio Fortunato, che vi fu vescovo dal 600 ca.), P. rappresentò uno dei centri più vivi di cultura e di religiosità cristiana nella Francia occidentale. La posizione strategicamente importante ha fatto dare il nome di P. alle due famose battaglie del 732 (o 733 secondo più recenti ipotesi circa la vittoria di Carlo Martello) e del 1356 e la destinò a sede dei conti del Poitou, duchi di Aquitania, e dopo il 1423 della corte di re Carlo VII. Questi ne promosse lo sviluppo economico e culturale, fondandovi nel 1432 l’università. Nel sec. 16° la città aderì al protestantesimo e fu disputata accanitamente dai cattolici e dagli ugonotti durante le guerre di religione: nel 1569 fu assediata invano per due mesi da Gaspard de Coligny. Enrico III nel settembre 1576 promulgò a P. (al termine della sesta guerra) un editto di tolleranza, che fu immediato preludio al Trattato di Bergerac. In seguito P. visse una tranquilla esistenza di città provinciale, interrotta solo al tempo della restaurazione dal fallito tentativo insurrezionale del generale J.-B. Berton, che fu giustiziato il 17 ott. 1822.
Nel 732 (o 733), all’epoca dell’invasione araba della Spagna, battuto il conte Eude, signore dell’Aquitania, gli arabi furono affrontati da un grosso esercito di Carlo Martello, il 7 ott., nella pianura fra P. e Tours. Nella lotta perì il governatore arabo della Spagna, ‛Abd al Rahman, e la vittoria franca segnò l’arresto dell’espansione degli arabi in Europa e l’assestarsi dei loro confini entro la Penisola Iberica. Nel 1356, durante la guerra dei Cent’anni, di fronte a circa 7000 arcieri e 8000 fanti inglesi si trovavano schierati circa 50.000 francesi, il cui nerbo più efficiente era dato dai cavalieri pesanti. Ma costoro, a causa del terreno accidentato, non poterono spiegare tutte le loro forze e, immobilizzati, divennero facile bersaglio degli arcieri inglesi. La Francia subì una gran disfatta, sanzionata dalla dura Pace di Calais del 1360.
L’Editto di P. fu emanato nel 1577 da Enrico III di Francia che, allarmato per lo strapotere di Enrico di Guisa, con esso sciolse tutte le leghe cattoliche.