Poeta greco (n. 312 a. C. circa); ebbe la prossenia della Lega etolica. Abbiamo di P., oltre a pochi epigrammi in Ateneo e trovati nei papiri, una ventina di epigrammi nell'Antologia Palatina, nei quali tratta gli stessi motivi di Asclepiade; vi predomina l'elemento erotico-sensuale, pur con qualche aspirazione morale, e quello conviviale. Meleagro di Gadara nella Corona chiamava gli epigrammi di P. "selvaggi fiorellini di campo".