posta elettronica certificata
pòsta elettrònica certificata locuz. sost. f. – Strumento, noto anche con la sigla PEC, utilizzato nell’ambito delle comunicazioni elettroniche a cui l’ordinamento giuridico riconosce un determinato valore legale in base alla certificazione di data e ora di consegna, dell’avvenuta accettazione del messaggio e dell’integrità del contenuto trasmesso. Le norme italiane attribuiscono ai messaggi elettronici spediti tra due indirizzi PEC il medesimo valore legale di una tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno. Il sistema si basa sui meccanismi della certificazione digitale e garantisce un canale di comunicazione esclusivo tra la Pubblica amministrazione e il cittadino, essendo escluse comunicazioni al di fuori di tale canale, per es. tra cittadini. In Italia, anche in seguito a spinte altalenanti nell’adozione del protocollo, la PEC non è una pratica uniformemente utilizzata in ambito pubblico o commerciale e la particolare tecnologia impiegata è da molti criticata perché non appartenente agli standard internazionali, con ricadute in termini di interoperabilità e neutralità tecnologica. Il ruolo di vigilanza e controllo sui gestori dei servizi PEC e di supporto agli organi pubblici per l’introduzione della PEC nei procedimenti amministrativi che coinvolgono comunicazioni elettroniche certificate è svolto da DigitPA (già CNIPA, Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione), ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, istituito nel 2009 con funzioni di natura progettuale, tecnica e operativa, per il coordinamento e il governo dei progetti di innovazione, di redazione di regole tecniche e standard. L’incoraggiamento all’uso della PEC e di sistemi equivalenti di certificazione delle comunicazioni elettroniche rientra tra le azioni governative intese alla smaterializzazione dei processi burocratici, per la digitalizzazione dei flussi documentali tra la Pubblica amministrazione e i cittadini.