POTI (A. T., 73-74)
Città della repubblica autonoma della Georgia, situata sulla riva orientale del Mar Nero, presso la foce del Rion in località paludosa e malsana. Poco lungi da essa è il luogo in cui fu fondata dai Milesî la colonia greca di Phasis. A SE. della città vi è un lago costiero, il Paleostom, ove sfociava un tempo il Rion, e che è un lago relitto, poiché Poti si trova al margine di una pianura di 5500 kmq. di superficie, formata dalle alluvioni dei corsi d'acqua, che scendono dalla catena del Caucaso e dai monti dell'Armenia, e ancora cosparsa di paludi e acquitrini. Poti, malgrado le condizioni sanitarie non molto favorevoli, ha visto nel Lorso di trent'anni più che raddoppiarsi la sua popolazione, salita da 7700 ab. a circa 16.200 (1934). Causa fondamentale di tale aumento è l'attività del suo porto che, per quanto meno riparato e meno comodo di quello di Batum, è abbastanza frequentato per essere situato più vicino alle miniere di manganese di Kvirila. Poti poi è congiunta per ferrovia con Baku. Si è anche progettato un collegamento con l'oleodotto di Groznyj e di Baku. Le industrie sono rappresentate da alcuni molini. La città di Poti fu in origine (1578) una semplice fortezza, eretta dal sultano Murad III, e fu a lungo mercato di schiavi. I Russi la conquistarono definitivamente nel 1824.