Patrizia romana (sec. 4º d. C.) della famiglia degli Anici Petronî, figlia di Petronio Probo, praefectus urbi (329-31), moglie di Clodio Celsino Adelfio, praefectus urbi (351). Scrisse un poema, perduto, sulle lotte di Costanzo II contro l'usurpatore Magnenzio (351-53); poi (362 circa), o convertitasi al cristianesimo o confermatasi nella fede cristiana, scrisse una narrazione del Vecchio e del Nuovo Testamento in 694 esametri, composta di frammenti virgiliani. n Non è da confondersi con Anicia Faltonia Proba, che (fine sec. 4º) raccolse intorno a sé una specie di comunità monastica di fanciulle e di vedove.