proskỳnesis Termine greco che indica l’atto e l’usanza di adorare mediante la prostrazione davanti alla sovranità e al sovrano. Era usanza diffusa nelle antiche corti orientali, dove il monarca si riteneva di origine divina; Alessandro Magno cercò d’introdurla nella propria corte, trovando però forti resistenze.
Nella civiltà ellenistica, si chiamano p. i voti fatti per congiunti lontani in occasione di visite a luoghi di pellegrinaggio o a monumenti celebri, voti che venivano scritti sui monumenti stessi o sulle pareti del santuario. Si chiamano p. anche formule solenni di saluto nelle lettere mandate da simili luoghi; se ne hanno esempi nei papiri.
La rappresentazione della p. è comune nel mondo bizantino, dove era parte del cerimoniale imperiale, ed entra nell’iconografia religiosa come forma di umiltà di imperatori, pontefici, alti dignitari di fronte al Salvatore o alla Madonna; è diffusa anche in Occidente, soprattutto in momenti in cui è più stretto il legame con Bisanzio.